La modalità di raccolta dei rifiuti a Carpi non piace a un terzo dei cittadini, parola di Federconsumatori

A Carpi la percentuale di raccolta differenzia si attesta sull’85,1% e ogni cittadino produce mediamente 67,8 chili di indifferenziato all’anno contro i 264,9 kg pro capite dei modenesi. Nonostante l’ottima performance però, stando all’indagine promossa da Federconsumatori sulla soddisfazione dell’utenza domestica per quanto riguarda il ciclo integrato dei rifiuti urbani, ai carpigiani il modello di raccolta adottato proprio non vuole andare giù.

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A Carpi la percentuale di raccolta differenzia si attesta sull’85,1% e ogni cittadino produce mediamente 67,8 chili di indifferenziato all’anno contro i 264,9 kg pro capite dei modenesi. Nonostante l’ottima performance però, stando all’indagine promossa da Federconsumatori sulla soddisfazione dell’utenza domestica per quanto riguarda il ciclo integrato dei rifiuti urbani, ai carpigiani il modello di raccolta adottato proprio non vuole andare giù. Entrato in vigore nel 2005, il porta a porta ormai è storia antica pur portandosi dietro uno strascico di polemiche, ed entro la fine del 2022 diventerà integrale. Una novità che ha creato non pochi mal di pancia. Anche se il 75% dei cittadini dichiara di condividere l’obiettivo generale di contenimento dei rifiuti le critiche all’attuale modello (che piace al 65% degli intervistati) non sono poche: prima tra tutte “la richiesta di una maggiore frequenza nella raccolta e le difficoltà nello stoccaggio domestico dei materiali. I carpigiani si dichiarano pienamente consapevoli dell’importanza della raccolta differenziata, ma contestano le tariffe elevate, e soprattutto l’eccessiva omogeneità tariffaria tra virtuosi e non virtuosi” tra chi separa accuratamente rispetto a chi non lo fa”.

Ma qual è l’identikit del carpigiano critico? Secondo Federconsumatori si tratta soprattutto di “uomini e donne in età lavorativa, che considerano il sistema adottato penalizzante per chi ha già molti impegni, ed eccessivamente complesso”.
Severo il giudizio sul livello di pulizia dei parchi e delle aree verdi giudicato negativamente dal 45% dei cittadini. Non buono nemmeno il giudizio sullo spazzamento stradale, di piazze e portici, con un giudizio negativo del 43,3% dei carpigiani. Un giudizio generale molto negativo viene poi espresso dai cittadini di tre frazioni: Gargallo, Migliarina e San Marino danno una insufficienza su molti degli aspetti indagati. Forti le critiche sul fenomeno degli abbandoni dei rifiuti, la richiesta è quella di “punire con vigore chi non rispetta le regole”. 

Bene invece il servizio offerto dai Centri di raccolta, con il 73% di gradimento, ma con la richiesta di ampliare gli orari e la gamma di materiali conferibili. Ottimo il giudizio sul servizio a chiamata, con l’81% di giudizi positivi. 

Sulla decisione di passare al porta a porta integrale invece molti cittadini hanno contestato l’impossibilità di incidere in tale scelta e di segnalare condizioni specifiche. “Si lamenta la comunicazione a decisioni già prese, l’assenza di dibattito in città, il mancato esame di possibili alternative. Si tratta di critiche molto diffuse, anche appassionate, a volte con toni apocalittici, in altri casi di rammarico per un’occasione persa. Un modello delicato come il porta a porta integrale ha bisogno di una larga condivisione da parte dei cittadini; perché questo avvenga la partecipazione alla costruzione del percorso deve essere larga, comprendendo anche i soggetti di rappresentanza, quelli associativi e coinvolgendo esperienze come il Controllo di vicinato. A Carpi non è stato così”. Le esperienze di porta a porta integrale in città oltre i 50mila abitanti in Italia sono molto poche (ad esempio Salerno, Cesena, Messina con percorsi spesso non ancora conclusi), mentre le esperienze in quartieri di grandi città (il centro di Bologna) non hanno visto un esito positivo, e saranno riviste. Una realtà vicina, di poco al di sotto dei 50.000 abitanti, il Comune di Mantova, ha optato per un modello di raccolta flessibile associato alla tariffazione corrispettiva puntuale. La struttura portante del modello è il porta a porta integrale associato al potenziamento dei Centri di raccolta e alla possibilità di utilizzare due ecopiazzole attivabili tramite tessera. Un modello a cui guardare con interesse.

“La nostra indagine – concludono da Federconsumatori – segnala una crisi con una parte consistente di cittadini, che vanno recuperati, ai quali va data una risposta. Perché questo avvenga è necessaria una fase nuova, che faccia nei prossimi mesi del controllo e delle verifiche un fatto largo. È necessaria una fase che abbia margini molli, dove le cose che non funzionano possano essere affrontate e risolte, senza rigidità ideologiche; una fase dove esistano luoghi di confronto, dove i soggetti fino ad oggi non coinvolti possano diventare parte di quel progetto. E contemporaneamente vanno indagate quelle aree critiche (parchi, spazzamento stradale, abbandoni, frazioni) sulle quali si sono concentrate le osservazioni di tanti, anche di chi è soddisfatto per come a Carpi si affronta il tema rifiuti.
È un percorso certamente non obbligato, ma dovrebbe interessare tutti coloro che vogliono evitare che una larga minoranza critica possa diventare maggioranza, su di un tema cruciale per la coesione sociale di un territorio”.