Sono rimasti chiusi a lungo nelle loro stanze, senza la possibilità di muoversi, relazionarsi, interagire. La pandemia ha presentato un conto salatissimo ai più giovani che, oggi più che mai, sentono il bisogno di riappropriarsi dei propri spazi. Di vivere e condividere momenti speciali insieme ai loro compagni. Ed è proprio da questa necessità che ha preso forma il Progetto Padel alla Scuola media Margherita Hack di Cibeno. L’idea è nata da Stefano Severi, papà di uno studente delle Hack, che l’ha poi lanciata al docente di Educazione Fisica Luca Guerzoni. “In un lampo – sorride Severi, istruttore qualificato Coni di Padel – abbiamo stilato il progetto, immediatamente approvato dal dirigente e, grazie alla disponibilità del Comune di Carpi nel mettere a disposizione gli autobus per il trasporto, oggi è diventato realtà”.
Sono circa 200 i giovanissimi che nell’arco di tre settimane, a rotazione, vivranno l’emozione e il divertimento di cimentarsi sui campi del Blue Padel Carpi nello spazio verde della Piscina Comunale. “Un’esperienza preziosa – prosegue Stefano Severi – per portarli fuori da scuola e far vivere loro un’esperienza di sport assolutamente coinvolgente e alla portata di tutti”.
Il Padel, infatti, è più lento del tennis poiché vengono utilizzati dei racchettoni che rallentano la velocità della pallina e le misure del campo sono ridotte. Si gioca sempre in coppia e il divertimento è assicurato anche per chi non ha mai tenuto in mano una racchetta. “Noi siamo un po’ i surfisti del tennis – conclude Stefano Severi – perché il Padel fa rima soprattutto con divertimento e socializzazione. Questo è uno sport per tutti e di tutti e per i ragazzi è un vero toccasana”.
Entusiasta anche il professor Guerzoni per il quale offrire nuove occasioni educative e sportive ai suoi ragazzi è un imperativo: “ora più che mai i giovani sentono il bisogno pressante di evadere, di relazionarsi. Occasioni come queste servono a farli crescere, a mettere in crisi la loro coordinazione, a misurarsi coi propri limiti e i propri punti di forza in un contesto ludico, piacevole e disteso. Il nostro compito di insegnanti è quello di fornire loro stimoli, spazi per migliorare a livello personale e come gruppo”.
Jessica Bianchi