Diffamazione, Bellelli vs Medici: “il fatto non sussiste”. Il tribunale chiude la vicenda

Rigettata l’opposizione fatta dal sindaco Alberto Bellelli alla richiesta di archiviazione. Si è così definitivamente chiuso il procedimento per diffamazione a carico della consigliera comunale del Movimento 5 stelle, Monica Medici, dopo la denuncia presentata dal primo cittadino circa un post scritto dalla pentastellata su Facebook e relativo ad Aimag.

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2003
Monica Medici e Alberto Bellelli

Rigettata l’opposizione fatta dal sindaco Alberto Bellelli alla richiesta di archiviazione. Si è così definitivamente chiuso il procedimento per diffamazione a carico della consigliera comunale del Movimento 5 stelle, Monica Medici, dopo la denuncia presentata dal primo cittadino circa un post scritto dalla pentastellata su Facebook e relativo ad Aimag.

A stabilire che “il fatto non sussiste” è stato il giudice per le indagini preliminari, dottoressa Barbara Malavasi. Nel decreto di archiviazione si legge: “espressioni certamente sconvenienti ma non dirette a screditare l’operato del sindaco quale persona fisica bensì l’operato e le scelte dell’Amministrazione Comunale” pertanto il “diritto di critica non è stato illegittimamente esercitato”.

Insomma “nessun abuso di diritto” ergo, “inopportuni ulteriori accertamenti”. Caso chiuso.

Questo il commento del sindaco:  “leggo con disappunto il provvedimento di archiviazione che ha chiuso un procedimento per diffamazione a carico della consigliera Monica Medici nei miei confronti. Nell’occasione la consigliera aveva pubblicato un post su Facebook dal seguente contenuto: Il Sindaco ha promesso Aimag in regalo ad Hera ma se Aimag fosse diventata grande con l’acquisto di Unieco Ambiente questo non sarebbe più possibile, quindi l’obiettivo del Sindaco fin dal 18 novembre scorso rendere impossibile ad Aimag di partecipare alla gara/asta per acquisto del gioiellino unico ambiente che ha utili pari al 10% del fatturato post imposte, è mesi che fa pretese assurde fino a chiedere il prezzo di offerta ed imporre che facciano accordi ante gara con altre società per vendere i rami secchi che ogni società ha, il Sindaco sta perseguendo i suoi interessi personali, si parla di oltre 100 milioni, è una gara che smuove tanti interessi. 

Non condivido questo modo di fare politica, caratterizzato da attacchi personali gratuiti e allusivi. Ricordo che già in una occasione ho ritirato una querela per diffamazione presentata nei confronti della consigliera Medici, la quale mi ha formalmente rivolto le scuse per quanto aveva scritto nei miei confronti. Chiunque, leggendo il post, può comprendere come le frasi della consigliera siano riferite a me come persona, e non all’amministrazione comunale, come affermato nel provvedimento di archiviazione. Le espressioni, secondo il giudice sono sconvenienti, ma hanno rispettato il diritto di critica politica. Personalmente mi sento molto lontano da questo modo di fare politica finalizzato a svilire gli avversari, pertanto, pur rispettando il provvedimento, prendo pubblicamente le distanze dalle dichiarazioni rese dalla consigliera Medici nei miei confronti”.

“Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale – ribatte Monica Medici – si è parlato per ore di sicurezza. Mi chiedo ma la prima sicurezza che dovrebbe garantire un Sindaco non è proprio la libertà dei cittadini di esprimere il proprio pensiero? La mia vicenda è dimostrazione che forse qualche problema a Carpi esiste, per fortuna la Giustizia, seppur lenta, restituisce ai cittadini i propri diritti”.