L’Ortobosco di via Marchiona si arricchisce di frutti antichi

La messa a dimora del frutteto avverrà sabato 29 gennaio, a partire dalle 15. Naturalmente grandi e piccini sono invitati a partecipare (è necessaria la prenotazione) per godere di un pomeriggio all’aria aperta e in mezzo alla natura e, perchè no, per dare il proprio contributo, inforcando guanti e badile.

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Metà orto e metà bosco, l’Ortobosco di via Marchiona, uno spazio aperto dove la natura è protagonista e dove si coltivano terreno e relazioni significative, diventa sempre più bello. Grazie all’impegno e alla passione dei due proprietari Bruno Pullin Vania Pirondini l’Ortobosco, coi suoi 8mila metri quadri, si arricchisce mese dopo mese di nuove specie, trasformandosi lentamente in un piccolo paradiso di biodiversità.  “Dopo aver assistito per anni all’impoverimento delle nostre campagne, all’abbattimento di siepi e filari di alberi e alla progressiva e inarrestabile meccanizzazione dell’agricoltura – racconta la coppia – abbiamo deciso che era giunto il momento di fare qualcosa. Di creare un luogo che non fosse solo nostro ma potesse diventare uno spazio di socialità, dove riscoprire il lavoro e la soddisfazione legati alla gestione di un orto”. Ora, oltre al vecchio pioppeto dove stanno crescendo anche numerose piante autoctone della pianura come querce, olmi, frassini, biancospini, sanguinelli, carpini, marusticani, noci e ciliegi, verranno piantati nuovi alberi da frutto, tra cui varie cultivar antiche. 

Bruno Pullin e Vania Pirondini

Frutti ormai quasi dimenticati, ma che i nostri nonni conoscevano bene. Piante rustiche e generose, capaci di dispensare frutti più piccoli e irregolari rispetto alle esigenze del mercato di oggi ma ricchi di sapori da riscoprire e perfetti per essere trasformati in deliziose marmellate o succhi. 

Il pereto, che ospita già numerose varietà (Butirra Morettini, William rossa, Abate Fetel, Coscia, Angelica, Spadona, Etrusca, Pero di S. Giovanni (detta anche bella di giugno), Passacrassana e Navel) si arricchirà delle specie Pero cotogno, pero nobile e Spaler. A questi si aggiungeranno melo campanino, melo cotogno, melo San Giovanni, melo abbondanza rosso, albicocco Bella d’Imola e albicocco pisana, Susino goccia d’oro e santarosa, durone ferrovia, stella, sunburst e durone Vignola III. E, ancora, pesco della vigna e buco incavato e kaki ragno.

La messa a dimora del frutteto avverrà sabato 29 gennaio, a partire dalle 15. Naturalmente grandi e piccini sono invitati a partecipare per godere di un pomeriggio all’aria aperta e in mezzo alla natura e, perchè no, per dare il proprio contributo, inforcando guanti e badile (nel rispetto delle normative anti contagio, gli ingressi saranno contingentati onde evitare assembramenti, pertanto è necessario prenotarsi inviando una mail a ortoboscocarpi@gmail.com coi nomi dei partecipanti. Nella e-mail di risposta vi verranno comunicate le informazioni utili per l’evento).

Nel frattempo qualcuno ha già contattato Bruno e Vania per conoscere da vicino questa innovativa esperienza e poterla così riprodurre altrove. L’Ortobosco rappresenta il recupero di un terreno, sottratto all’agricoltura intensiva e alla cementificazione, favorisce un aumento della biodiversità e salvaguarda la bellezza della campagna emiliana, portando sulle tavole di chi vuole scommettere su questa bella avventura green, frutti e ortaggi salutari. “Occorreva dare un piccolo esempio – sorridono Bruno e Vania – il nostro auspicio è che questo diventi il primo di una lunga serie…”.

Jessica Bianchi