La Corte Paltrinieri tornerà a nuova vita: annunciato il recupero integrale dell’area

La Fondazione Paltrinieri annuncia di voler recuperare integralmente la corte Paltrinieri di Traversa San Giorgio. Già da alcuni mesi sono in corso valutazioni e consultazioni a vari livelli istituzionali e tecnici per giungere a un progetto di ampia valenza sociale nell’ambito dell’offerta abitativa. L’obiettivo che si è posta la Fondazione Paltrinieri è di concludere quanto prima questa fase della progettazione così da poter presentare alla città i primi risultati nei primi mesi del nuovo anno.

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2022

L’Opera Pia Antonio Paltrinieri è l’ultima rimasta in città e, spiega il presidente dell’omonima Fondazione don Carlo Bellini, “la nostra è una Fondazione speciale. Di cittadini, poiché il suo statuto prevede la presenza di un Consiglio di Amministrazione composto da sette consiglieri espressi dalle varie istituzioni del territorio, dalla Diocesi al Comune, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi alla Consulta del Volontariato. Col suo patrimonio, la Fondazione Antonio Paltrinieri, si propone di attuare scopi sociali, prevalentemente verso i bambini, i giovani, le famiglie”. Del lascito del nobil uomo Federico Paltrinieri, oggi non resta che “questa antica corte in Traversa San Giorgio, composta dalla scuola Matilde Capello, dalla villa e da numerosi edifici oggi del tutto ammalorati”, prosegue Don Bellini.

Ruderi e villa si estendono su una superficie di circa 3mila metri quadri e l’obiettivo della Fondazione Paltrinieri è quello di “ristrutturarli per dar vita a un’esperienza di social housing. L’idea è dunque quella di mettere a disposizione delle giovani coppie o delle famiglie in difficoltà unità abitative a canone agevolato per creare così una comunità accogliente e rispondere al contempo all’emergenza abitativa che colpisce anche questo territorio. Non un luogo di emarginazione bensì di speranza e di aggregazione positiva. Vogliamo ricostruire l’antica comunità della corte affinchè chi abiterà qui possa contare su un gruppo coeso, un riferimento di cui oggi si sente troppo spesso la mancanza”, aggiunge don Claudio. Un progetto “ambizioso e costoso, che implica un investimento di circa 5 milioni di euro – conclude – da reperire anche grazie ai fondi del PNNR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tutta la città siede nel Consiglio di Amministrazione della nostra piccola Fondazione, ed è quindi bello che questo ente si impegni nel realizzare opere che servono a Carpi”. 

Jessica Bianchi

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