“La sfida della ripartenza – scrivono Alberto Bellelli, Enrico Diacci e Roberto Solomita – non può vedere questa istituzione separata dal tessuto sociale e territoriale dalle comunità. Il PNRR pone importanti sfide ai nostri territori, per questo motivo la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi deve essere tra i protagonisti di questa importante opportunità, insieme agli enti locali ed al tessuto sociale ed economico.
Chi pensa la FCRC come un coacervo di interessi particolari, sbaglia.
Siamo per questo motivo rimasti basiti nel leggere i retroscena che stanno accompagnando il rinnovo del CDA della Fondazione, dove appare che l’unico interesse comune è la « spartizione » del potere. Questo è un modo ed un metodo sbagliato perché nel migliore dei casi altro non è che un dibattito tutto interno e di basassimo profilo, nel peggiore bada più agli interessi dei singoli che a quelli collettivi.
Pensiamo che il prossimo CDA della Fondazione debba rappresentare, in modo nuovo ed aperto, il mondo della cultura, del volontariato, dell’impresa, ed ovviamente degli enti locali. Abbiamo bisogno di una Fondazione che riesca a realizzare gli impegni assunti con le nostre comunità, che dialoghi con le istanze del territorio, aprendosi a queste, diventando uno strumento proattivo di sviluppo sociale ed economico. Pensiamo ad una Fondazione che metta al centro il « bene comune » e rigetti per questo motivo chi mette al centro gli interessi particolari e spartitori. Il nostro impegno va in questa direzione, in modo trasparente e responsabile, ci auguriamo che questa visione sia condivisa da tutti i soggetti che hanno una responsabilità nella nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione. Per questo motivo ci faremo carico di provare a convocare un incontro con tutti i soggetti che nominano consiglieri di indirizzo per provare a condividere insieme, profilo, obiettivi da consegnare ai consiglieri di indirizzo per eleggere il nuovo CDA della Fondazione Cassa di Risparmio”.