Gli ultimi due siti per la telefonia mobile sono stati autorizzati dal Comune di Carpi il 19 ottobre scorso: i nuovi tralicci su cui saranno posizionati anche più impianti (stazione radio base) con più antenne occuperanno una porzione di verde pubblico in via don Luigi Sturzo in prossimità dello sgambatoio per i cani e un’altra nell’area verde lungo la tangenziale Losi all’altezza di Stradello Morto. La scorsa estate ne erano state autorizzate altre due posizionate nel verde pubblico di via Mulini interna e lungo la Provinciale Motta. Il contratto di locazione delle Stazioni Radio Base per l’occupazione di suolo pubblico ha una validità di nove anni e prevede che i gestori di telefonia mobile corrispondano al Comune un canone di 13mila euro all’anno, che diventano 11.500 se l’infrastruttura è condivisa da più gestori.
Le nuove ‘antenne’ implementano e completano la rete aggiungendosi alle 31 già esistenti sul territorio comunale: sui tralicci ospitano 64 impianti per l’esercizio di telefonia mobile e per garantire le connessioni che saranno sempre più veloci in vista di nuovi servizi che saranno disponibili nel prossimo futuro, dalla telemedicina alla mobilità, dalla gestione della logistica all’agricoltura.
Inevitabile la preoccupazione dei cittadini residenti nel raggio di 200 metri, avvisati tramite una lettera recapitata a casa: hanno ricevuto rassicurazioni da parte dei tecnici del Settore Ambiente del Comune di Carpi ma vigileranno, ben consapevoli dei rischi dovuti all’esposizione ai campi elettromagnetici qualora superassero i limiti consentiti.
Le valutazioni preventive, prima di rilasciare il parere che viene trasmesso al Comune ai fini dell’autorizzazione, e per le quali si tiene conto sia dei nuovi impianti sia di quelli già esistenti, spettano ad Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell´Emilia-Romagna a cui competono anche le verifiche dopo l’installazione degli impianti, attraverso la misurazione non solo del contributo del singolo impianto ma di tutti gli impianti che incidono nelle abitazioni o negli spazi esterni frequentati per più di 4 ore al giorno. Oggi continua a valere l’attuale limite di legge che, in Italia, è di 6 volt su metro come media di valori nell’arco delle 24 ore.
Agli operatori di telefonia mobile lo stesso Comune di Carpi ha chiesto di minimizzare l’esposizione soprattutto rispetto a scuole e case di cura e di perseguire al massimo il co-siting, cioè la condivisione del medesimo supporto da parte di più gestori.
Cosa può fare il cittadino? Chi è soggetto a esposizione può chiedere una misurazione dei CEM (campi elettromagnetici) facendo un esposto al proprio Comune che valuterà se attivare Arpae per eseguire la misura durante un sopralluogo di cui Arpae definisce tempi, modalità di misure e monitoraggio: i risultati vengono trasmessi al Comune ma anche al cittadino che li ha richiesti.
I cittadini che si sono mobilitati nelle zone di via Mulini Interna e via don Sturzo chiedono di più: “su questi temi di salute pubblica – si potrebbero studiare delle procedure di controllo più semplici, invece di chiedere al cittadino di fare un esposto al proprio comune per fare un controllo che dovrebbe spettargli di diritto. Parliamo della salute di tutti noi e della qualità dell’ambiente in cui viviamo: dovrebbe essere interesse primario delle amministrazioni agevolare e sollecitare queste misurazioni di controllo”.
Sara Gelli
LINK UTILI
Mappa delle sorgenti di campi elettromagnetici https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/campi-elettromagnetici/dati-campi-elettromagnetici/catasto-regionale
Dati che possono essere utili sui limiti: https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/campi-elettromagnetici/lo-standard-5g/i-valori-limite
Come richiedere una misurazione: https://www.arpae.it/it/temi-ambientali/campi-elettromagnetici/scopri-di-piu/come-richiedere-una-misurazione-cem