Sono circa 800 gli incidenti stradali che ogni anno si verificano in Emilia Romagna causati da animali selvatici. Ieri sono stati due solo sull’Appennino modenese. Ed ora, dopo la sentenza della Cassazione che considera le Regioni responsabili della custodia di questi animali, la Regione Emilia Romagna stipulerà un’assicurazione per pagare i danni ai cittadini.
Chiara Tassi ne ha parlato con Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale:
“Stiamo parlando di un problema molto rilevante e con numeri crescenti. Il cittadino che va incontro ad uno di questi incidenti si trova spesso oltre che vittima del sinistro stesso, anche nell’incertezza di sapere qual è l’ente responsabile a cui chiedere un risarcimento danni. La sentenza dell’anno scorso della Cassazione ha fatto chiarezza, da questo punto di vista, indicando a torto o a ragione nelle Regioni l’ente di riferimento. Noi, di concerto con le Province -ma vogliamo estendere questa possibilità anche ai Comuni- stiamo per stipulare una polizza kasko che potrebbe semplificare di molto la vita dei cittadini, ma anche ridurre il contenzioso tra cittadini e pubblica amministrazione ed il rimpallo di responsabilità tra le diverse pubbliche amministrazioni.
Questo significherebbe mettere i cittadini nelle condizioni di avere risposte molto celeri, certe e quindi un indennizzo assicurato già a prima richiesta.
Tempi?
Molto stretti, compatibilmente con la pausa di agosto. Si tratta di fare una gara per l’individuazione dell’assicurazione, ma Intercent-ER (l’Agenzia regionale che ha il compito di ottimizzare la spesa per beni e servizi delle Pubbliche Amministrazioni del territorio regionale, ndr) è già al lavoro nell’istruttoria, quindi parliamo ormai più di settimane che di mesi.
Per quanto riguarda invece i piani di controllo, di contenimento di questi animali selvatici, come si intende procedere?
Il problema del proliferare di animali selvatici è crescente in tutta Italia e anche i cambiamenti climatici hanno tra gli effetti collaterali il fatto che ormai con la fauna selvatica si deve convivere non solo in Appennino ma anche nelle zona pedecollinari ed in pianura. La pandemia poi non ha aiutato anche se abbiamo provato a tenere aperte queste attività anche nei mesi di lockdown.
Al netto del problema delle assicurazioni, stiamo quindi lavorando con il Governo e le Province affinché queste ultime possano avere non solo le risorse finanziarie, ma anche il personale utile per poter predisporre piani di controllo adeguati e significativi. Si tratta di far convivere gli animali con le persone in un equilibrio che metta in sicurezza anche rispetto all’incidentalità stradale.