Incendio al Ca.Re, caso archiviato: i Vigili del Fuoco “propendono per un’origine non volontaria”

Nella relazione stilata dai Vigili del Fuoco si legge: “non è possibile determinare con certezza il punto di innesco delle fiamme né, tantomeno, la loro eventuale origine propendendo per un’origine non volontaria della sua accensione”.

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Foto dell’impianto dopo l’incendio. Scatto di Fabrizio Bizzarri

“Il 9 settembre 2024 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena ha archiviato il procedimento facendo seguito alla richiesta formulata dal pubblico ministero motivata dal fatto che non sono emersi elementi utili per l’identificazione dei responsabili o comunque per l’ulteriore prosecuzione delle indagini preliminari”. Con queste parole si chiude definitivamente, a poco più di due anni di distanza, il caso Ca.Re. Tutti ricorderanno il gravissimo incendio che il 30 settembre 2023 devastò l’impianto di trattamento rifiuti di Fossoli, il quarto nell’arco di un decennio (24 agosto 2013 quando fu distrutto, febbraio 2021, giugno 2022 e settembre 2023). L’impianto (per il 51% di proprietà di Aimag e per la restante parte di Garc) ha riaperto il 27 agosto 2024, dopo aver “assolto tutte le richieste avanzate dagli enti preposti, da Arpae ai Vigili del Fuoco, e completato le opere necessarie, anche per quanto riguarda la sicurezza antincendio”. Nell’aprile del 2024, nel corso di un consiglio comunale a dir poco infuocato, l’ex sindaco Alberto Bellelli, in risposta a un’interpellanza presentata da Fratelli d’Italia nella quale si chiedeva di far luce sulle cause, aveva sottolineato come l’Amministrazione non fosse “ancora in possesso della relazione redatta dai Vigili del Fuoco poiché le indagini della Magistratura erano ancora in itinere”.

Per tentare nuovamente di capire cosa sia stato in grado di provocare un rogo nel quale bruciarono ben 250 tonnellate di plastica i consiglieri di FdI, Enrico Fieni Federica Boccaletti, hanno presentato un’interrogazione, affinché il sipario calato sulla vicenda venisse finalmente alzato e dare così una risposta chiara ai cittadini e, soprattutto, maggiori garanzie per il futuro.

A dare lettura di alcuni passaggi della relazione stilata dai Vigili del fuoco dopo i sopralluoghi effettuati presso l’impianto fossolese è stato l’assessore all’Ambiente Serena Pedrazzoli. Tra le “probabili cause” all’origine dell’incendio vi sono: “possibili fenomeni di autocombustione da parte dei materiali conferiti dalla raccolta di rifiuti ingombranti o industriali data la propensione di alcune materie ad essere soggette ad accensione spontanea se depositate e accumulate in determinate condizioni ambientali”. E, ancora, una “probabile rottura meccanica della struttura di alcuni tipi di batterie, come quelle al litio,  tali da causare un cortocircuito interno, così come l’accidentale contatto esterno tra anodo e cadoto con conseguente attivazione di un processo di surriscaldamento incontrollato dei componenti della batteria”. Oppure, “l’incompatibilità o reattività tra sostanze, anche di uso comune, tali da generare calore” o, infine, “la possibile accessione di materiale facilmente combustibile con mozziconi di sigaretta o residui incandescenti conferiti all’interno dell’impianto di stoccaggio”.

Nella loro relazione i Vigili del Fuoco concludono affermando come “non sia però possibile determinare con certezza il punto di innesco delle fiamme né, tantomeno, la loro eventuale origine propendendo per una origine non volontaria della sua accensione”.

Il comando dei Vigili del fuoco il 10 ottobre 2023 ha comunque inoltrato una comunicazione di notizia di reato alla Procura di Modena per il Delitto colposo di danno (previsto dall’articolo 449 del Codice penale), commesso da ignoti.

Come spesso accade stupisce la gestione della comunicazione da parte dell’amministrazione comunale: perché su una vicenda tanto delicata su cui è stata posta la parola fine all’inizio di settembre non è stato proferito verbo da parte dei nostri amministratori? Senza l’interrogazione di Fratelli d’Italia avrebbero lasciato cadere la faccenda nel dimenticatoio? Quello di Ca.Re è un pasticciaccio brutto che meritava maggiore chiarezza e trasparenza. Certo, come ha commentato il consigliere Fieni, la frase “propendono per un’origine non volontaria” lascia un poco “perplessi. Speriamo non vi sia altro ma ci fidiamo del lavoro fatto dagli esperti e dalle Forze dell’Ordine. Una cosa però stona – ha concluso – ovvero l’assenza del sindaco durante la risposta. Il tema è caldo, le risposte sono giunte con grande ritardo, la sua presenza sarebbe stata importante”.

A Ca.Re sono state rafforzate le misure di sicurezza antincendio ma non sapere con esattezza cosa sia stato in grado di scatenare un rogo capace di devastare l’impianto non è affatto rassicurante per il futuro.

Jessica Bianchi

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