Sono 1.053 i nati nel Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi nel corso del 2024, 17 in più rispetto all’anno precedente (da non confondere con quello dei nati residenti nella nostra città che si attestano invece a quota 559, un po’ meglio rispetto ai 464 del 2023 e dei 550 del 2022 ma pur sempre pochini).
Delle 1.049 partorienti che hanno scelto l’ospedale di Carpi per dare alla luce il proprio figlio, 623 sono italiane e 426 straniere (il 27.7% proviene dal Pakistan, il 12.7% dal Marocco, l’8.9% dalla Romania, l’8.2% dall’India, il 7.5% dalla Tunisia, il 6.1% dalla Moldavia, il 3.5% da Cina popolare e Albania, infine, a scalare, Ghana, Nigeria, Turchia e Ucraina).
Il 58% delle mamme ha tra i 31 e i 40 anni, il 36% tra i 21 e i 30, il 5% ha 41 anni o più e l’1% ne ha meno di 20. L’età media delle 479 primipare invece, ovvero le donne al primo figlio, è di 28.9 anni.
Un dato che sorprende poiché nettamente più basso rispetto alla media nazionale: è infatti di 31,7 anni l’età media delle madri alla nascita del primo figlio in Italia mentre nel 1995 era 28 anni. Più in generale, considerando ogni ordine di nascita, l’età media al parto, dopo un biennio di stabilità, aumenta lievemente rispetto al 2022, passando da 32,4 anni a 32,5 anni nel 2023. L’età media al parto è più alta per le italiane (33,0) rispetto alle straniere (29,7). Rispetto al 1995, l’età media alla nascita dei figli è aumentata di oltre due anni e mezzo (dati Istat). Mamme sempre più attempate insomma a cui si aggiunge un calo della fecondità che non si arresta. Nel 1995 il tasso di fecondità totale era ascrivibile quasi completamente ai comportamenti delle italiane, essendo ancora esiguo il contributo delle straniere. Il continuo aumento di queste ultime e la loro tendenza a realizzare i propri progetti riproduttivi in Italia, aveva contribuito a una ripresa della fecondità, evidente nel primo decennio degli anni Duemila, periodo nel quale anche le donne italiane avevano offerto un contributo positivo. Dal secondo decennio degli anni 2000 e fino agli anni più recenti invece lo scenario è decisamente cambiato. La fecondità diminuisce tanto per effetto del calo attribuibile alle italiane (da 1,33 figli per donna nel 2010 a 1,14 nel 2023) quanto di quello delle straniere (da 2,31 a 1,79). Insomma nel nostro Paese le donne che scelgono di diventare madri diminuiscono, le neo mamme diventano sempre più “attempate” e il figlio unico sta diventando pressoché la regola. Pessime notizie per un paese già vecchio.
J.B.