Un altro riconoscimento si aggiunge alla lunga lista di quelli conquistati dalla storica Macellaria Papotti di via Martinelli n°38 a Fossoli: il Premio alle migliori Macellerie d’Italia della celebre guida Il Golosario dell’esperto enogastronomico Paolo Massobrio. La macelleria carpigiana è stata scelta insieme ad altre undici macellerie-salumerie provenienti da ogni regione d’Italia, l’unica in Emilia-Romagna. Questa la motivazione della giuria: “Una vera e propria boutique della carne in una frazioncina di Carpi, dove Roberto Papotti, ricerca la qualità assoluta della carne. I must sono la Chianina, lo spiedone e i pronti a cuocere in pratiche confezioni sottovuoto. Originali i vasetti con preparazioni come l’insalata di manzo, la marmellata di maiale e il Brod Mat per fare un brodo come una volta”.
La macelleria Papotti già da alcuni anni viene inserita nella guida Il Golosario ma è la prima volta che è stata scelta per recarsi a Milano a ritirare questo premio: “un paio di mesi fa ci è arrivata un’email dalla redazione de Il Golosario che ci annunciava di essere stati insigniti di questo riconoscimento e ci invitava a venire a ritirare l’attestato domenica 3 novembre alla fiera Rho di Milano in occasione della presentazione della guida Il Golosario 2025. Qui abbiamo avuto modo di incontrare le personalità che portano avanti le eccellenze enogastronomiche italiane tra cui, solo per citarne alcuni, il famoso maestro pasticciere Iginio Massari, oltre a conoscere ovviamente Paolo Massobrio. Siamo stati orgogliosissimi di portare anche le specialità carpigiane in questa importante rassegna culinaria perché meritano veramente di essere valorizzate e tramandate, come la nostra marmellata di maiala realizzata con il recupero dei tranci finali di prosciutto, pancetta e coppa che è stata premiata nel 2020 dall’Accademia della Cucina Italiana e la soppressata carpigiana che siamo gli unici ad avere in città. Da 70 anni facciamo questo mestiere portando avanti un’idea di macelleria contemporanea con salde radici ancorate nella tradizione ma con i rami tesi verso un futuro riguardoso e sostenibile, cercando di preservare l’identità e tramandare il valore dell’artigianalità”.
Chiara Sorrentino