Da almeno cinque anni, i consultori modenesi applicano la decisione della Regione Emilia Romagna che offre gratuitamente a donne e uomini al di sotto dei 26 anni metodi di contraccezione affinché possano fare scelte consapevoli rispetto alla propria salute. Un modo per avvicinare i più giovani a personale preparato e competente anche all’interno degli spazi che sono dedicati ai giovani nei consultori. La scelta dell’Emilia Romagna, a distanza di tempo, sembra trovare più di un ostacolo nella sua realizzazione concreta e resta senza risposta il bisogno di ragazze e ragazzi.
“Mi sono rivolta al Consultorio di Carpi per programmare una visita e ottenere la pillola contraccettiva – racconta una giovane carpigiana di 24 anni – ma è stata un’odissea”. Tralasciando qualsiasi riferimento personale a garanzia della privacy, ecco cosa è successo qualche settimana fa.
Alla richiesta di una visita, l’operatrice al telefono ha negato la possibilità di poter fissare un appuntamento adducendo come motivazione il fatto che l’agenda è chiusa. “Cosa avrei dovuto fare? Sono fidanzata e il nostro rapporto di coppia non può aspettare il calendario del Consultorio. Allora mi sono rivolta a un ginecologo privato e ho fatto la visita. Sono in buona salute e sono uscita con la prescrizione della pillola contraccettiva in mano”.
Con la ricetta, la 24enne è tornata al Consultorio per poter ritirare il contraccettivo gratuitamente distribuito ma “mi è stato risposto che solo con una visita effettuata da personale del Consultorio è possibile ottenere gratis la pillola. Io avevo anche preso un permesso al lavoro per andarla a ritirare. Sono amareggiata e rassegnata a pagare la contraccezione che nella mia regione dovrebbe essere gratuita”.
Riguardo la segnalazione della cittadina relativa al Consultorio di Carpi, l’Azienda USL di Modena ritiene opportuno fornire un quadro di contesto sulle modalità di accesso e presa in carico nel percorso per la contraccezione.
“Al momento della prenotazione della visita ginecologica, necessaria per la valutazione dell’idoneità al farmaco anticoncezionale, il personale ostetrico indica alla cittadina le disponibilità, che possono riguardare anche Consultori di altri distretti della provincia, proprio per fare fronte a eventuali criticità di organico causate anche da assenze improvvise.
Anche nel caso in cui la cittadina si rivolgesse a uno specialista privato, per poter accedere alla contraccezione gratuita in Consultorio Familiare è prevista una presa in carico, con una valutazione clinica dei professionisti del servizio, che ha lo scopo di inserire la donna in un percorso definito”.
S.G.