Comunicazione, questa sconosciuta…

Nella serata di ieri, intorno alle 21, un consigliere comunale ha scritto sulla sua pagina Facebook un post nel quale avvertiva che il sottopasso di via Cremaschi era stato chiuso poiché allagato. Ad avvertirlo “un operaio del Comune”. Certo a quell’ora la maggior parte dei carpigiani era già in panciolle sul divano e non per strada ma le comunicazioni legate alle criticità sulla viabilità non possono certo essere affidate alla buona volontà di un operaio. Il centralino della Polizia Locale a quell’ora è irraggiungibile e così fino alle 8,30 del mattino successivo: impossibile avere notizie ufficiali nelle fasce serali e notturne. La nostra città, sempre più spesso definita smart - il che dovrebbe far rima anche con un’amministrazione più interattiva e reattiva - è ancora lontana anni luce dall’esserlo e la comunicazione - a più livelli - non funziona.

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Quando delle forti piogge si abbattono sulla nostra città gli allagamenti sono pressoché una costante e quelle di ieri, 5 settembre, non hanno fatto eccezione.

In serata, intorno alle 21, un consigliere comunale ha scritto sulla sua pagina Facebook un post nel quale avvertiva che il sottopasso di via Cremaschi era stato chiuso poiché allagato. Ad avvertirlo “un operaio del Comune”. Certo a quell’ora la maggior parte dei carpigiani era già in panciolle sul divano e non per strada ma le comunicazioni legate alle criticità sulla viabilità non possono certo essere affidate alla buona volontà di un operaio.

Il centralino della Polizia Locale a quell’ora è irraggiungibile e così fino alle 8,30 del mattino successivo: impossibile avere notizie ufficiali nelle fasce serali e notturne.

Il Comune di Carpi dal canto suo ha appena creato un canale WhatsApp per informare i cittadini circa gli eventi culturali e sportivi che si tengono in città sottolineando come l’idea sia poi “quella di proseguire con la creazione di altri canali tematici utili, come quello della comunicazione e gestione delle emergenze”. Non sarebbe stato più saggio partire proprio dalla comunicazione delle “emergenze”?

La nostra città, sempre più spesso definita smart – il che dovrebbe far rima anche con un’amministrazione più interattiva e reattiva – è ancora lontana anni luce dall’esserlo e la comunicazione – a più livelli – non funziona. Non ci resta che piangere, anzi no, ad affidarci all’operaio di turno.

Jessica Bianchi