Si stava godendo il suo secondo giorno di ferie in piscina a Mirandola, in compagnia del figlio, quando la mattina del 9 luglio, Silvia Bertellini, ostetrica del Policlinico di Modena, si è accorta che qualcosa non andava. Un piccolo di quattro anni galleggiava in vasca a pancia in giù, senza muoversi. Un incidente che poteva sfociare in tragedia ma che, grazie alla prontezza e alla tempestività di tanti, ha avuto un lieto fine. “All’improvviso – racconta – ho visto dei ragazzi che si sbracciavano per segnalare la presenza di un bambino a pancia in giù. All’inizio pensavamo stesse giocando a trattenere il respiro come fanno solitamente i bimbi, però poi l’hanno toccato e lui non si muoveva. Gli ho detto di tirarlo su e me lo hanno portato a bordo piscina: il bambino era completamente privo di sensi. Mentre mi sbracciavo verso gli assistenti bagnanti della Coopernuoto ho visto che il piccolo non respirava, era privo di sensi e aveva le labbra viola.
Ho iniziato la respirazione bocca a bocca e da lì ho visto che buttava fuori acqua dal naso e dalla bocca e quindi ho proseguito. Dopo varie respirazioni ho iniziato il messaggio cardiaco poi sono subentrati i ragazzi della Coopernuoto che prontamente hanno iniziato anche loro le manovre di rianimazione: sono stati bravi e tempestivi”. Dopo essersi allontanata un attimo per recuperare il figlio, Silvia Bertellini è tornata dal piccolo che nel frattempo “veva aperto gli occhi e la bocca Poi è arrivato il 118 e il bambino era vigile e tranquillo. La collaborazione di tutti è stata fondamentale, la tempestività pure e per fortuna è andato tutto bene”. Conoscere le manovre di primo soccorso è fondamentale, così come “mantenere il sangue freddo. L’unione fa la forza sempre”.