The day after, chi non risica non rosica…

Al neo eletto sindaco Riccardo Righi auguriamo buon lavoro, a partire dalla composizione della squadra di governo, con l’auspicio che all’esercizio della politica preferisca quello dell’amministratore.

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La partita è finita senza dover ricorrere ai supplementari: il Centrosinistra vince e ce la fa al primo colpo. Malgrado lo spettro del ballottaggio continuasse ad aleggiare nell’aria, a differenza di Bellelli costretto allo “spareggio” nel 2019 contro l’ex leghista Boccaletti, Riccardo Righi conquista il 58,58% dei consensi e diventa sindaco senza troppo soffrire. Il primo a diventare primo cittadino pur non essendo iscritto al partitone e orgoglioso del risultato incassato dalla sua civica, Carpi a colori, che con un 8,68% diventa la seconda forza della coalizione di centrosinistra. Eccezion fatta per Avs che raggiunge il 5%, sostanzialmente non pervenute le altre sei liste a sostegno, con Sinistre Unite – Carpi Comune e la civica Bella Carpi che non sfondano nemmeno il muro dell’1%. A esultare, malgrado la sconfitta, c’è anche Annalisa Arletti che, pur attestandosi a quota 32,22%, riesce a conseguire il miglior risultato della storia del Centrodestra a Carpi rendendo di fatto Fratelli d’Italia il secondo partito in città. A spiccare tra le file di FdI è però Federica Carletti: con 591 preferenze incassate, è la più votata in città e, oltre a conquistare uno scranno in Consiglio comunale, si rivela essere di fatto l’astro nascente del partito della Meloni a Carpi. A uscire con le ossa decisamente rotte è invece la civica Monica Medici (Carpi Futura – Movimento Civico per Carpi) che strappa solo un 8,13%, segno evidente che la sua uscita dal Movimento 5 Stelle non le ha giovato in termini di consensi e che i delusi pentastellati hanno evidentemente appoggiato altre forze posizionate a sinistra. A non aver convinto è soprattutto Carpi futura che con un misero 4,23% esce persino dal Consiglio Comunale nonostante Anna Colli sia stata capace di prendersi ben 361 preferenze, chiaro segno che questa stimata professionista nella manica qualche asso ce l’aveva eccome. A rimanere delusi anche coloro che avevano scommesso sull’ex vicesindaco Simone Morelli tornato in campo come coordinatore cittadino di Azione nonché sostenitore di Righi, dopo un lungo corteggiamento del Pd: la lista infatti incassa solo il 2,4%, a fronte del 3,04% che il partito di Calenda ha ottenuto a Carpi alle Europee. Morelli ci mette la faccia ma non il nome e l’operazione non convince. Insomma c’è chi esulta e c’è chi rosica (spesso senza aver rischiato granché) come sempre accade dopo ogni tornata elettorale ma è su un dato che tutti, nessuno escluso, dovrebbe interrogarsi, quello dell’astensionismo. L’affluenza alle Amministrative si è fermata al 61,48%: hanno votato 34.357 elettori su 55.883. A decretare la vittoria di Righi sono state 19.496 persone. Poche. Nel 2019 il 70,44% degli aventi diritti si era recato alle urne; nel 2014 era stato il 73,16 e, prima ancora, in occasione delle Amministrative del 2009, la percentuale aveva raggiunto il 78,9%. L’astensionismo continua a crescere. Il vero vincitore è lui.

Al neo eletto sindaco auguriamo buon lavoro, a partire dalla composizione della squadra di governo, con l’auspicio che all’esercizio della politica preferisca quello dell’amministratore.

Jessica Bianchi