Zorzi, “la sconfitta fa parte del gioco ma bisogna impegnarsi al meglio per vincere”

Dopo le quasi trecento persone con Superpippo Inzaghi di qualche sera fa, domenica 2 giugno l’ex campione di pallavolo Andrea Zorzi, il giornalista televisivo di Sky e voce dell’NBA in Italia Flavio Tranquillo insieme a Stefano Bolognesi, presidente del Rugby Carpi, si sono confrontati sul tema dell’etica e dei valori dello sport.

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Una folta platea domenica pomeriggio ha sfidato il maltempo, per il secondo incontro degli eventi collegati a Carpi Città dello Sport.  Dopo le quasi trecento persone con Superpippo Inzaghi di qualche sera fa, domenica 2 giugno l’ex campione di pallavolo Andrea Zorzi, il giornalista televisivo di Sky e voce dell’NBA in Italia Flavio Tranquillo insieme a Stefano Bolognesi, presidente del Rugby Carpi, si sono confrontati sul tema dell’etica e dei valori dello sport. Punto di partenza l’articolo 33 della Costituzione che ha introdotto, un nuovo comma che recita: La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Quindi l’importanza dello sport riconosciuta anche dalla legge fondamentale dello Stato, “ma che però ora ha bisogno di decreti attuativi – ha sottolineato Flavio Tranquillo – perché dalla pagina scritta diventi realtà”. Sono necessarie strutture che permettano a tutti i ragazzi di fare sport oltre a sussidi economici perché possano, a chi si trova in condizioni economiche svantaggiate, proseguire nel corso degli anni a fare attività.

Per Andrea Zorzi lo sport è di per sé competitivo ed è necessario che questo venga fatto capire anche ai giovani. La sconfitta fa parte del gioco, “ma bisogna sempre impegnarsi al meglio per cercare di vincere”. Stefano Bolognesi ha ribadito come il rugby sia inclusivo e permetta a tutti i ragazzi di giocare “alti, bassi, grassi, magri” e di come la palla ovale possa insegnare, anche attraverso il famoso “terzo tempo” il rispetto dell’avversario. Molti i giovani presenti e alla fine Zorzi, Tranquillo e Bolognesi non si sono sottratti al rito delle foto e degli autografi.

P.Sen.

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