Diciamo basta alla moda usa e getta!

Il 12 giugno, a partire dalle 19,30, nei locali della Parrocchia di Quartirolo, si terranno uno Swap Party per scambiarsi capi usati e un incontro dal tema Fast vs Slow fashion - Conoscenza e coscienza per scegliere l’abito giusto insieme alle ospiti Barbara Montanari di Sartorie Leggere, Eleonora Ripa col suo Vestocircolare e la docente del Vallauri Silvia Barletta. Una serata per dire basta all’industria del fast fashion e abbracciare una moda lenta, sostenibile, prodotta con materiali ecologici o riciclati. Una produzione di qualità capace di salvaguardare ambiente e forza lavoro.

0
1398

Il mordi e fuggi tipico del modello alimentare del fast food negli ultimi anni ha contagiato anche un altro settore, quello della moda. Il fast fashion ha letteralmente rivoluzionato il modo in cui ci vestiamo. Capi venduti a prezzi stracciati e collezioni che si rinnovano a ritmi disarmanti inducono molti ad acquistare vestiti in modo compulsivo per cercare di restare al passo con la moda. Un modello di consumo insostenibile che sta creando una vera e propria emergenza di carattere ambientale e sociale. L’enorme mole di capi prodotta viene infatti nella maggior parte dei casi gettata alla stessa velocità con cui è stata comprata. I vestiti diventano così articoli usa e getta che finiscono nella spazzatura in un battito di ciglia. Oltre al danno ambientale, anche legato allo sfruttamento delle materie prime, vi sono poi le implicazioni etiche: è infatti noto come l’industria del fast fashion sfrutti i propri lavoratori, sottopagandoli e costringendoli a vivere in condizioni a dir poco miserevoli. Un lato oscuro di cui ciascuno di noi deve prendere coscienza affinché possano nascere un cambiamento e un’inversione di rotta e si inizi ad abbracciare quella che viene definita slow fashion. Una moda lenta, sostenibile, prodotta spesso con materiali ecologici o riciclati. Una produzione di qualità capace di salvaguardare ambiente e forza lavoro. Di questi temi, ormai imprescindibili, si parlerà a Carpi il 12 giugno, alle 20,30, presso la Parrocchia di Quartirolo nel corso dell’incontro Fast vs Slow fashion – Conoscenza e coscienza per scegliere l’abito giusto.

L’evento è organizzato dall’associazione La festa, unitamente a Venite alla Festa, Carpi 2030, Bottega del Sole e Porta Aperta Carpi. “Abbiamo unito le forze – spiegano Alessia Boschetti e Cecilia Guaitoli del gruppo d’acquisto solidale dell’associazione La Festa e referenti per questo progetto – per portare all’attenzione della cittadinanza un tema che impatta fortemente sull’ambiente e per sensibilizzare le persone circa l’importanza di diventare consumatori consapevoli. Il nostro obiettivo è quello di seminare qualcosa… speriamo di riuscirci”. Alla serata, dal sapore informale, parteciperanno Barbara Montanari di Sartorie Leggere, laboratorio sartoriale bolognese che produce una moda inclusiva, e la carpigiana Eleonora Ripa col suo Vestocircolare, che rielabora capi vintage e second hand (per saperne di più: https://temponews.it/2022/11/13/vesti-circolare-insieme-a-eleonora-ripa/) che racconteranno le loro esperienze e porteranno le loro creazioni. Tra gli ospiti anche la professoressa dell’indirizzo Moda dell’Istituto Vallauri, Silvia Barletta, frequentatrice assidua di Recuperandia, il grande magazzino di Porta Aperta. Grazie alla sua sensibilità, Vallauri e Recuperandia hanno dato vita a un bellissimo progetto: gli studenti possono attingere a piene mani tra l’abbigliamento usato della bottega e ridargli una seconda vita grazie al proprio estro creativo, promuovendo così una cultura del riciclo.

La serata del 12 giugno farà rima anche con le famose tre R. Se vogliamo far passare di moda il fast fashion infatti dobbiamo comprendere che le parole chiave per un consumo sostenibile sono: Ridurre, Riusare e Riciclare. A partire dalle 19,30, sempre nei locali della Parrocchia, largo a Swap Party: “verranno allestite bancarelle – spiega Alessia – per scambiarsi capi usati. Per ogni indumento, accessorio o calzatura in buone condizioni che verrà portato si riceverà in cambio un buono acquisto. Buoni che si potranno accumulare e scambiare con i capi altrui. Chiunque può partecipare, basta avere più di 15 anni”. Davvero una bella occasione per ribadire, ancora una volta, come il capo eliminato da qualcuno possa trasformarsi in un piccolo tesoro da reinventare per altri. Dare una seconda vita agli oggetti è il primo modo per iniziare, ciascuno nel proprio piccolo, a fare la differenza.

Jessica Bianchi