Due gattini incollati a un’asse di legno salvati dalle volontarie del Gattile

I due gattini, uno tigrato grigio e uno rosso, si trovano ora nella nursery del Gattile insieme alla loro mamma che nel frattempo è stata sterilizzata, e, nonostante la brutta disavventura di cui sono stati protagonisti, stanno benissimo grazie al provvidenziale intervento delle due volontarie. Scampato il grande pericolo, adesso bisogna pensare a una famiglia umana che li voglia prendere entrambi o, ancora meglio, che opti per un’adozione a tre, includendo anche la mamma.

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“È stata una situazione orribile, quando ho visto quei due scriccioli incollati a un’asse di legno sono scoppiata a piangere”. Tradisce ancora una certa emozione Nazzarena Pagliarini, la volontaria del Gattile di Carpi che lo scorso 13 maggio è andata, insieme alla Presidente Pierangela Ferrari, a recuperare dei gatti a Gorghetto di Bomporto, zona della Bassa modenese di competenza dell’associazione carpigiana. “Ci avevano chiamato per catturare quattro gatte selvatiche da sterilizzare – precisa Pierangela Ferrari -, così siamo andate presso una casa di campagna di Gorghetto. Quando siamo arrivate sul posto, abbiamo trovato due gatte coi segni di un parto recente (le abbiamo lasciate libere) e un’altra che non appena ci ha viste ha iniziato ad agitarsi e a miagolare, recandosi nella stanza in fondo a un corridoio. Non capivamo cosa volesse comunicarci sino a quando non è andata dietro la lavatrice e lì abbiamo trovato, incollati su un’asse di legno, dove era stata messa della colla per topi, i suoi due gattini di due mesi scarsi. Erano in una situazione allucinante, uno addirittura incollato anche con parte della testa, che disperato mordeva il muro per cercare di liberarsi. Nel tentativo di staccarli, anche noi ci siamo riempite le mani di colla. Non sapevamo cosa fare, fino a quando ci è venuta l’idea di utilizzare del borotalco. Con l’unico dito senza colla sono riuscita a telefonare a un vicino che ce lo ha portato. Poi con grande fatica abbiamo messo i gattini all’interno del trasportino, stando attente che non ci fossero oggetti che potessero incollarsi ai loro corpicini, e li abbiamo portati in clinica. I veterinari hanno impiegato tre giorni per liberarli completamente dalla colla, utilizzando l’olio d’oliva. Purtroppo in quei momenti concitati non abbiamo avuto modo di scattare una foto per testimoniare le condizioni in cui versavano quei due poveri cuccioli. Se non fossimo andate a recuperare le gatte e se la loro mamma non ci avesse fatto capire che c’era qualcosa che non andava, questi gattini sarebbero morti di stenti tra enormi sofferenze. Quando la gente posiziona trappole simili dovrebbe tener presente che ci sono tanti animali che potrebbero finirci come gattini, uccellini, ricci… E comunque anche per i ratti esistono sistemi non cruenti, come le gabbiette per catturarli e poi liberarli in aperta campagna. Questi metodi, come appunto la colla, sono atroci e pensavo che nel 2024 fossero ormai superati da tempo”.

I due gattini, uno tigrato grigio e uno rosso, si trovano ora nella nursery del Gattile insieme alla loro mamma che nel frattempo è stata sterilizzata, e, nonostante la brutta disavventura di cui sono stati protagonisti, stanno benissimo grazie al provvidenziale intervento delle due volontarie. Scampato il grande pericolo, adesso bisogna pensare a una famiglia umana che li voglia prendere entrambi o, ancora meglio, che opti per un’adozione a tre, includendo anche la mamma.

Federica Boccaletti

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