Nasce la Fondazione per Soliera per valorizzare e garantire lasciti e donazioni a fini sociali

Dalle volontà di Leo Govi - il 94enne limidese che nel 2021, alla sua scomparsa, indicò il Comune di Soliera come destinatario del suo patrimonio - prende oggi vita la Fondazione per Soliera, il cui obiettivo principale è intercettare lasciti e donazioni da utilizzare a fini sociali per la comunità solierese. La mission è assicurare ai donatori il rigoroso rispetto delle loro volontà, alla comunità i frutti di una filantropia volta al bene comune. Offrire ai cittadini un ulteriore canale di partecipazione in più, senza scopi di lucro, per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

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Dalle volontà di Leo Govi – il 94enne limidese che nel 2021, alla sua scomparsa, indicò il Comune di Soliera come destinatario del suo patrimonio – prende oggi vita la Fondazione per Soliera, il cui obiettivo principale è intercettare lasciti e donazioni da utilizzare a fini sociali per la comunità solierese. La mission è assicurare ai donatori il rigoroso rispetto delle loro volontà, alla comunità i frutti di una filantropia volta al bene comune. Offrire ai cittadini un ulteriore canale di partecipazione in più, senza scopi di lucro, per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Lo statuto prevede che la Fondazione operi con piena autonomia, indipendenza e trasparenza, programmando i propri interventi e salvaguardando il valore dei patrimoni acquisiti, cercando la collaborazione dei cittadini, delle imprese, delle Istituzioni e degli Enti operanti nel territorio, a partire dal terzo settore. A presiedere la neonata Fondazione è Vittorio Beneforti, commercialista e revisore legale attivo nel tessuto associativo solierese. Il Consiglio Direttivo che ne guiderà l’attività, è composto dalla dottoressa Licia Mantovani alla vicepresidenza, da Lauro Lugli, ex dirigente cooperativo, dal più volte assessore comunale Roberto Panini e da Roberto Zanoli, da sempre attivo nella cooperazione a fini sociali e solidaristici.  Presidente e Consiglio Direttivo operano a titolo gratuito, rimanendo in carica per tre anni. Potranno essere confermati al massimo per altri due mandati.

Da sinistra Lucio Saltini, Roberto Zanoli, Licia Mantovani, Roberto Solomita, Vittorio Beneforti, Roberto Panini e Lauro Lugli

Previsto anche un Comitato di Indirizzo costituito dai e dalle rappresentanti delle formazioni sociali del territorio: collaborerà con il Consiglio Direttivo nella elaborazione delle linee generali di attività della Fondazione che potrà avvalersi anche di un Comitato tecnico-scientifico in grado di offrire pareri e suggerimenti per le scelte più complesse: sarà composto di persone con competenze giuridiche, economiche, educative e sociali. Con il lascito del signor Govi la Fondazione potrà avvalersi, da subito, di circa 4 ettari di terreno, di un edificio con pertinenze funzionali all’attività agricola, e di risorse finanziarie per circa 900.000 euro. Di seguito le linee di indirizzo della neonata Fondazione per Soliera:

·        avviare una campagna informativa rivolta alla cittadinanza e al tessuto imprenditoriale per illustrare finalità e potenzialità della Fondazione:

·        invitare le associazioni del terzo settore e le associazioni sindacali e datoriali a partecipare al Comitato di indirizzo, indicando i propri rappresentanti;

·        cedere gli arredi e le attrezzature donate da Leo Govi che non siano funzionali allo sviluppo delle attività della Fondazione;

·        avviare percorso di confronto e di co-progettazione con la cooperazione sociale ed agricola del territorio, per la definizione dei progetti di utilizzo del terreno. Ad esempio: con l’utilizzo dell’area coltivabile per produzioni con finalità sociale, senza escludere finalità produttive volte a remunerare le attività della Fondazione; con la destinazione del bosco a parco pubblico, previa pulizia dell’area; con la definizione delle infrastrutture necessarie per le attività agricole e per la fruibilità del bosco (sistema di irrigazione, recinzioni e quant’altro sia necessario).

·        Esaminare la condizione strutturale dell’edificio, per definire le linee progettuali per la sua messa in sicurezza e per il suo futuro utilizzo. In presenza di ulteriori lasciti o donazioni, e sulla base delle risorse disponibili, si potrà poi procedere alla sua ristrutturazione, creando ambienti utili per l’associazionismo e per la socialità, o altri servizi a vantaggio della comunità.

“Leo Govi ha offerto l’occasione – spiega il sindaco di Soliera Roberto Solomita – per riflettere sulla destinazione di lasciti e donazioni con finalità sociali, su come valorizzare e garantire queste scelte filantropiche affinché possano costituire un bene prezioso anche per le nuove generazioni. Si tratta di scelte di grande valore, se pensiamo che abbiamo bisogno di un sistema di welfare sempre più inclusivo e con sempre maggiori risorse, per evitare che si acuiscano le differenze sociali e i rischi di esclusione dei soggetti più fragili. Tutto ciò ci sollecita a non essere solo passivi spettatori della libera scelta dei donatori, ma a essere soggetti attivi nella promozione della cultura del dono e nell’attenzione ai beni comuni, perché se il sistema di welfare vive grazie alle risorse pubbliche, può tuttavia trovare nel capitale sociale un’integrazione fondamentale e un elemento di qualità insostituibile”. La Fondazione per Soliera, aggiunge l’assessore ai Servizi Sociali Lucio Saltini, “nasce dalla consapevolezza degli effetti che la dinamica demografica ha (e avrà) sulla nostra comunità locale.Tutti ci interroghiamo sugli effetti dell’invecchiamento della popolazione sul mercato del lavoro e sul sistema previdenziale, sanitario e assistenziale. Ma l’aumento della popolazione anziana, insieme alla riduzione dei nuclei familiari ai minimi termini, produce anche un altro effetto: quella dei cittadini che sono chiamati, a un certo punto, a decidere a chi lasciare il patrimonio accumulato nel corso della loro vita. Può capitare che per mancanza di eredi (o per scelta testamentaria consapevole) la decisione sia quella di donare in tutto o in parte i propri averi alla comunità. Magari per uno specifico obiettivo o per una causa ritenuta meritoria. Questa è stata la scelta di Leo Govi. Non è stato il primo, non sarà l’ultimo”.

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