C’è fame di alloggi e l’Unione terre d’Argine aderisce al Patto per la casa

Semaforo verde da parte del Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine all’adesione al programma regionale Patto per la casa. L’obiettivo? Rimettere sul mercato alloggi di proprietà privata attualmente sfitti mettendo a disposizione fino a 12.000 euro di garanzie per il proprietario e fino a 2.000 euro di contributo a fondo perduto per l’inquilino che stipulano un contratto d’affitto 3+2 a canone concordato.

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Sono circa 1.600 gli appartamenti sfitti ma a Carpi c’è fame di case. Un apparente paradosso riconducile al timore di tanti proprietari di imbattersi in inquilini morosi e di doversi quindi imbarcare nelle complesse procedure legate allo sfratto. Ed è proprio per superare questa impasse che l’Unione delle terre d’Argine ha aderito al programma regionale Patto per la casa dopo il via libera del Consiglio dei quattro comuni. 

L’obiettivo? Rimettere sul mercato alloggi di proprietà privata attualmente sfitti mettendo a disposizione fino a 12.000 euro di garanzie per il proprietario e fino a 2.000 euro di contributo a fondo perduto per l’inquilino che stipulano un contratto d’affitto 3+2 a canone concordato.

Ogni Comune dell’Unione raccoglierà la disponibilità di privati con case sfitte per assegnarle, attraverso la propria agenzia casa Acer, a nuclei familiari che rientrano nella fascia intermedia: famiglie con un ISEE compreso tra i 9.360 euro e i 35mila euro, che non sono in possesso dei requisiti per accedere all’edilizia pubblica, ma che sono in difficoltà nel trovare alloggi sul libero mercato. Per richiedere di essere inseriti negli elenchi sarà necessario compilare un form online sulla pagina web dell’Unione delle Terre d’Argine (www.terredargine.it) a partire dal 2 aprile.

Altra agevolazione significativa riguarda la riduzione dell’IMU che tutti i Comuni hanno già deliberato, con aliquota al 0,0050 per i proprietari che affideranno al Patto per la casa il loro immobile.  Per fare un esempio, per un appartamento sfitto di 60mq l’IMU dovuta è pari a 677 euro mentre in caso di affitto a canone concordato e in adesione al patto per la casa la cifra scende a 240 euro con un risparmio di euro 437. Per un appartamento sfitto di 90mq l’IMU dovuta è pari a 890 euro mentre in caso di affitto a canone concordato e in adesione al patto per la casa la cifra scende a 315 euro con un risparmio di euro 575.

“Siamo consapevoli – spiega Alberto Bellelli, assessore al sociale dell’Unione – che il mercato dell’affitto spesso non offre soluzioni praticabili a chi cerca casa nel nostro territorio, quindi come Unione pensiamo sia necessario attivare uno strumento come il Patto per la casa che offre garanzie rilevanti ai proprietari e può agevolare la scelta di mettere a reddito appartamenti attualmente sfitti contribuendo a calmierare i canoni”.

Saranno raccolti due elenchi, uno dei proprietari e uno dei potenziali inquilini, e l’attribuzione dell’alloggio avverrà tenendo conto delle caratteristiche dell’immobile e tipologia di nucleo richiedente. Per i proprietari ci sono due opzioni attivabili. La prima, nel caso di contratto da stipulare tra due privati, il Comune invierà al proprietario i riferimenti dei nuclei idonei per l’immobile messo a disposizione e la scelta finale spetterà al proprietario. È inoltre data facoltà al proprietario di proporre direttamente un inquilino, fermi restando i requisiti di accesso al programma. Nella seconda ipotesi, il proprietario potrà, in alternativa, offrire l’alloggio direttamente all’Agenzia (ACER) che si obbliga nei suoi confronti e l’inquilino si obbligherà, a sua volta, nei confronti dell’Agenzia e non direttamente con il proprietario.

Per maggiori informazioni rimandiamo all’articolo https://temponews.it/2023/10/04/sono-1-600-gli-appartamenti-sfitti-ma-a-carpi-ce-fame-di-case/

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