“Talea”, scritto e illustrato dalla giovane e talentuosa illustrastrice romana, Assia Ieradi, e pubblicato dall’associazione culturale BlackBoard che nasce dalla collborazione di un gruppo di appassionati fumettisti, è una graphic novel poetica e delicata che affronta il tema della perdita di una persona cara e dell’elaborazione di tale lutto.
L’opera è suggestiva già a partire dal titolo: la talea è infatti il frammento di una pianta appositamente tagliato e sistemato nel terreno o nell’acqua per farne rigenerare le parti, dando così vita a un nuovo esemplare ed è presente all’interno della storia in forma di dono.
Anche la copertina, con due amici ormai maturi seduti su una panchina all’ombra di un bosco, e la quarta di copertina con due alti fusti di pino che si allugano verso il cielo, rimandano a un cambiamento, allo scorrere del tempo e a una tensione verso l’infinito.
I protagonisti di questa storia semplice e al tempo stesso profonda sono Enzo e Luciano, due amici di lunga data: il primo un ex giardiniere che continua a coltivare la passione per la cura delle piante, empatico, mite e sensibile, e il secondo un ex professore di letteratura inglese in pensione di indole più introversa e pessimista rispetto all’altro, ma anch’esso sensibile e solidale.
All’inizio della storia, tramite un flashback, l’autrice mostra la nascita della loro amicizia, sbocciata in maniera naturale e continuata a maturare con spontaneità, rispetto e sostegno reciproco.
Sono tante infatti le prove che i due amici si sono ritrovati a dover superare in tanti anni di vita fianco a fianco: separazioni, malattie, lutti…
Ma ci sono anche momenti di pace e serenità come le giornate a pescare e le lunghe passeggiate insieme, fino alla scomparsa di uno dei due.
Con un tratto lieve e pacato su entrambi i livelli di narrazione, visivo e letterario, l’autrice riesce ad affrontare il tema dell’elaborazione del lutto non in modo drammatico ma come un’accettazione graduale.
Le illustrazioni, fortemente evocative ed espresive, sono caratterizzate da un un tratto morbido e fluido e sono realizzate in bianco e nero. Solo la copertina e la quarta di copertina sono a colori.
Ciò che si prova dopo aver letto, tutto d’un fiato, “Talea” è un misto di malinconia, tenerezza e pace anche se è quest’ultima, alla fine, a prevalere e così ci si commiata dall’incontro con questa lettura e con le persone perdute a noi care che essa porta con sè, in maniera dolce e confortante.
Chiara Sorrentino