Nuovo Patto di Stabilità, nuova austerità

Forse la Presidente Lagarde ci vuole condannare sotto la soglia di povertà pur di diminuire l’inflazione? La BCE per chi lavora? C’è qualcuno che le può dire qualcosa? Non pare. È un sistema democratico quello in cui una Banca centrale può fare quello che vuole? LA RUBRICA DI PAP20

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L’Italia per la prima volta ha preso una posizione differente con il suo no alla ratifica della riforma del Mes che, lo ricordiamo, non è uno strumento comunitario sottomesso alla Commissione e al Parlamento europeo, ma intergovernativo con la funzione di concedere aiuti finanziari ai Paesi membri. Il Mes è stato concepito per un difetto originario della Banca Centrale europea che non può fare la Banca Centrale. A differenza di quelle di tutti gli Stati sovrani, la Bce non può essere prestatore di ultima istanza o, come si dice, Banca delle Banche. Il Meccanismo Europeo di Stabilità nasce per salvare la Grecia, non è un prestatore di ultima istanza, ma qualcosa che serve a finanziare i debiti pubblici. Il Mes aiuta gli Stati ma sotto ‘stretta condizionalità’ soprattutto rispetto alle politiche economiche di chi riceve il prestito: taglia, cuce, vende, fa quello che gli pare, come abbiamo visto in Grecia. Il no dell’Italia probabilmente è stata una scelta giusta e impone una riflessione su come si gestiscono le cose in Europa. O si mette tutto in comune diventando uno stato unico con una costituzione e meccanismi democratici propri oppure restano incongruenze e asimmetrie all’interno per i diversi comportamenti di un Paese rispetto a un altro. Non solo in campo economico.  Nonostante l’area Schengen, ci sono Paesi che hanno costruito lunghi muri mentre l’Italia ha chilometri di coste difficilmente gestibili ma siamo sostanzialmente lasciati soli ad affrontare i flussi di immigrazione.

L’Italia ha sempre aderito a qualsiasi richiesta dell’Unione Europea ma le ricette imposte per il risanamento economico non hanno portato un miglioramento rispetto alla diagnosi iniziale, eppure prendiamo per oro colato tutto quello che ci viene detto.

Il Patto di Stabilità firmato dal nostro governo non è molto diverso dal precedente nonostante la situazione geopolitica sia completamente cambiata con le criticità nel Canale di Suez, le tensioni in Medioriente e l’infinita guerra in Ucraina. Applicare le stesse ricette utilizzate in tempo di pace ispirate all’austerità, già nel 2008 aveva portato a un aumento del debito, non a un miglioramento dei conti pubblici e aveva prodotto un impoverimento complessivo delle popolazioni. Che ci siamo entrati a fare nell’Unione Europea se oggi siamo (in particolare Italia, Grecia, Irlanda, Spagna Portogallo) tutti più poveri e il debito pubblico è sempre alto? Perché rimaniamo dentro? Queste sono domande che ci dobbiamo porre anche in considerazione del fatto che l’Italia è contributore netto in Europa: il saldo tra quello che versiamo e quello che ritorna al nostro Paese è sempre positivo… per l’Europa, cioè versiamo più di quanto riceviamo.

Siamo passati da una deflazione complessiva del mondo occidentale a un’inflazione importante curata con un aumento di tassi che nell’economia del Novecento veniva utilizzato per congelare l’eccesso di domanda. Oggi la situazione è completamente diversa: abbiamo un’inflazione importata per uno shock esterno provocato dal momento pandemico a cui si somma una situazione critica per l’approvvigionamento delle materie prime come gas, carbone e petrolio in conseguenza della guerra contro la Russia che era il nostro principale fornitore: la cura è ancora l’aumento dei tassi con il risultato di un’ulteriore contrazione dell’economia mentre il Giappone, che non ha aumentato i tassi d’interesse, ha confermato la sua scelta e gli Stati Uniti hanno annunciato che li ridurranno nel 2024.

Forse la Presidente Lagarde ci vuole condannare sotto la soglia di povertà pur di diminuire l’inflazione? La BCE per chi lavora? C’è qualcuno che le può dire qualcosa? Non pare. È un sistema democratico quello in cui una Banca centrale può fare quello che vuole?

PAP20

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