“Ci avete rubato la piazza, la rivogliamo grande come prima”, a Rovereto nascerà un comitato

Cosa si può fare per porre rimedio agli errori commessi nella realizzazione del nuovo Cinema Lux a Rovereto? Quali le modifiche apportabili? “Vogliamo costituire un comitato per spingere affinché i tempi di ripresa del cantiere si accorcino e vengano trovate delle soluzioni tese a correggere gli errori commessi”, spiegano i promotori.

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Corre voce per le strade di Rovereto sulla Secchia dell’imminente nascita di un Comitato di cittadini desideroso di “smuovere” le acque o, meglio, il cantiere fermo dopo il fallimento della ditta che si era aggiudicata i lavori (la Cooperativa Edile Artigiana di Parma) del nuovo Cinema Lux. L’opera, ancora incompiuta e ribattezzata ecomostro dai roveretani, proprio non va giù alla frazione come dimostrano i numerosi cartelli che da mesi campeggiano in piazza. A provocare numerosi mal di pancia sono le dimensioni dello stabile che, a causa di un errore progettuale, è stato edificato eccessivamente vicino alla chiesa, peraltro ancora off limits dopo il terremoto, e ha letteralmente fagocitato tutto lo spazio disponibile. Insomma, in piazza non c’è più posto: “Ci avete rubato la piazza la rivogliamo grande come prima. Grazie” si legge nella scritta apparsa sul cantiere fermo da oltre un anno del nuovo Cinema Lux il cui proprietario, lo ricordiamo, è l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero.

(Per maggiori informazioni vi rimandiamo all’articolo https://temponews.it/2023/09/22/resta-al-palo-il-cantiere-del-cinema-lux-e-sulla-chiesa-terremotata-tutto-tace/).

La Piazza prima del sisma

In occasione dell’incontro del 28 novembre organizzato dalla lista Essere Comunità presso la Sala civica De Andrè, i cittadini hanno colto l’occasione per esprimere, per l’ennesima volta, la propria frustrazione circa il progetto di rifacimento del Cinema e hanno annunciato di non avere alcuna intenzione di continuare a restare con le mani in mano. Cosa si può fare per porre rimedio agli errori commessi? Quali le modifiche possibili? Da lì l’idea di raccogliere le firme dei roveretani, costituire un comitato e tentare così di essere ascoltati. “Un comitato apolitico”, specificano i promotori: “la nostra intenzione è quella di mobilitarci perchè sinora nessuno ha ascoltato la frazione pertanto vogliamo provare ogni strada possibile per aprire nuovi spiragli e spingere affinché i tempi di ripresa del cantiere si accorcino e si trovino delle soluzioni tese a correggere gli errori commessi”.  Su tale fronte alcuni mesi fa, il sindaco di Novi di Modena, Enrico Diacci, si era dimostrato ottimista “si tratta di errori recuperabili che potranno essere corretti senza procedere con alcuna demolizione; variazioni necessarie affinché vengano assicurate le distanze dagli altri edifici e stabilite dalle normative”. Ergo non è troppo tardi, le soluzioni per correre ai ripari ci sono, ora serve solo la volontà di farlo. Riusciranno i cittadini di Rovereto a farsi ascoltare?

Jessica Bianchi