L’incendio di Ca.re arriva in Parlamento a Roma: Fratelli d’Italia chiede chiarezza

Sarà oggetto di un’interrogazione in Parlamento l’incendio che ha interessato l’impianto Ca.Re di Fossoli di Carpi. A presentarla è il senatore Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia.

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Foto di Fabrizio Bizzarri del Care dopo l'incendio

Sarà oggetto di un’interrogazione in Parlamento l’incendio che ha interessato l’impianto Ca.Re di Fossoli di Carpi. A presentarla è il senatore Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia.

“Nella giornata di sabato 30 settembre i cittadini di Carpi hanno vissuto un momento di estrema preoccupazione, a causa dell’ennesimo incendio del materiale plastico dell’azienda carpigiana. La nube densa di fumo nero era visibile anche a Modena, a chilometri di distanza. L’intervento ha richiesto un ingente sforzo da parte dei Vigili del Fuoco accorsi da buona parte della provincia, che tengo a ringraziare per il pronto intervento. Chiediamo ora che venga fatta chiarezza su quanto accaduto. Tra il 2021 e il 2022 in Consiglio Regionale depositai due interrogazioni urgenti per chiedere alla Giunta Bonaccini – Schlein di fare chiarezza sugli incendi che a partire dal 2013 avevano coinvolto l’azienda. Sostanzialmente mi fu risposto che a causa del Covid la ditta non aveva potuto eseguire i lavori di modifiche di adeguamento all’impianto programmati”, spiega Barcaiuolo.

Dello stesso avviso Annalisa Arletti, capogruppo di FdI in consiglio comunale a Carpi e Federica Carletti, responsabile cittadina. “Ora, a fronte di questo ennesimo grave episodio vogliamo che sia fatta luce a tutti i livelli amministrativi, Parlamento compreso, affinchè vengano individuate cause e responsabilità. E’ la terza volta in tre anni che succede e questo non è ammissibile, in primis per i cittadini poiché le esalazioni di un incendio di materiale plastico possono essere estremamente pericolose e dannose a causa dei vapori e dei fumi rilasciati durante la combustione”.

Nell’interrogazione verranno sottoposte al Parlamento due aspetti: sapere se le opere e i lavori che la Ditta era tenuta a fare per mettere in sicurezza l’impianto sono stati fatti entro i termini richiesti, ovvero un anno a partire da novembre 2021 e se vengano fatti accertamenti rispetto alla regolarità dello stoccaggio e trattamento dei rifiuti nel rispetto dei protocolli e delle disposizioni e normative vigenti in materia di prevenzione del rischio. In ultimo, dopo le rilevazioni di Arpae, di quantificare quali sono i danni ambientali e le ripercussioni in termini di salute per il cittadino.