Sequestrati due gattini resi quasi ciechi

“I due gattini, che abbiamo subito sequestrato, erano febbricitanti, tremanti, con il respiro affannoso, e dunque avevano bisogno di cure immediate. Il proprietario, secondo una discutibile concezione darwiniana, ci ha comunicato di non aver mai sottoposto i gatti, sia i cuccioli sia gli adulti, a visita veterinaria poiché a suo avviso solo i più forti sono destinati a sopravvivere, secondo la legge di natura”. L’uomo è stato denunciato. I piccoli hanno recuperato la vista, stanno bene e sono ora in attesa di essere presi in affidamento da chi saprà donare loro una vita piena di cure e serenità.

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Sequestrati nel modenese dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Modena due gattini di circa tre mesi il cui detentore, convinto che la natura debba fare il suo corso, aveva lasciato che diventassero parzialmente ciechi a causa di una malattia infettiva tipica dei mici nei primi mesi di vita: la rinotracheite. L’uomo è stato denunciato per detenzione incompatibile di animali ai sensi dell’articolo 727 del Codice penale.

“Erano all’interno di un’azienda agricola del modenese assieme a un’altra quindicina di gatti, cuccioli e adulti, alcuni apparentemente in discreto stato di salute e alcuni bisognosi di immediate cure, alcuni con abitudini domestiche e altri diffidenti verso gli estranei” racconta la coordinatrice delle guardie zoofile Oipa di Modena e provincia, Sara Ferrarini. “I due gattini, che abbiamo subito sequestrato, erano febbricitanti, tremanti, con il respiro affannoso, e dunque avevano bisogno di cure immediate. Il proprietario, secondo una discutibile concezione darwiniana, ci ha comunicato di non aver mai sottoposto i gatti, sia i cuccioli sia gli adulti, a visita veterinaria poiché a suo avviso solo i più forti sono destinati a sopravvivere, secondo la legge di natura”.

I micetti hanno ricevuto le opportune cure e ora, a un mese dal sequestro, stanno bene e hanno recuperato la vista. Ospiti del Gattile di Modena, sono in attesa di essere presi in affidamento da chi saprà donare loro una vita piena di cure e serenità.