Simona e il suo Le Agavi: “ho trasformato casa mia in un ristorante”

Dal 2022 Simona Diazzi ha aperto nella sua abitazione in via Chiesa Sud n°243/A a Rovereto sulla Secchia l'home restaurant Le Agavi, in cui cucina e serve piatti tipici della tradizione enogastronomica locale e non solo. “Dopo tanti anni nel settore moda ho deciso di cambiare vita”.

0
4643

Aprono le porte delle loro case e le trasformano in ristoranti. Con le loro ricette e i sapori da tramandare e far assaggiare agli ospiti, attirano gli amanti della buona cucina, scegliendo scrupolosamente il menù e quanto far pagare.  Sono i cuochi degli home restaurant, il cui punto di forza sta negli arredi e nell’atmosfera della loro casa, nel buon cibo e nel calore domestico che riescono a trasmettere. Tra questi vi è anche Simona Diazzi che nel 2022 ha aperto nella sua abitazione in via Chiesa Sud n°243/A a Rovereto sulla Secchia l’home restaurant Le Agavi.

Simona, come è nata l’idea di aprire un home restaurant e a cosa si deve il nome Le Agavi?

“Dopo aver lavorato per trent’anni nell’ambito della moda femminile, durante il periodo del Covid ho cominciato a dare sfogo alla mia passione per la cucina, iniziando a sperimentare e a studiare a pieno ritmo. Ogni giorno mi iscrivevo a corsi on line per utilizzare i social e per affiorare in un nuovo modo, quello del cibo finché, piano piano, ho maturato l’idea di aprire un ristorante a casa mia. Ho frequentato il corso abilitante per la somministrazione di cibi e bevande a Modena e sono diventata ristoratore. Ho partecipato a corsi di cuochi della zona e poi, nel 2022, dopo essermi licenziata, ho aperto la partita iva con il mio home restaurant Le agavi, che prende il nome dal mio amore per questo tipo di pianta che vegeta nel mio giardino”.

Come hai trasformato la tua casa per essere a misura di home restaurant?

“Secondo le richieste dell’Ausl ho adattato la mia cucina con un frigo e una credenza a parte per l’home restaurant. Il resto della casa: bagno, zanzariere e sala da pranzo erano già a norma con le richieste”.

Chi ti ha trasmesso la passione per la cucina?

“Mia madre Maura mi ha dato tramandato la passione per la scoperta e lo studio delle erbe selvatiche da usare non solo in cucina ma anche per la cura del corpo. Abbiamo un orto dietro casa dove coltiviamo le verdure per nostro consumo, ma nel quale vorrei fare grandi cambiamenti! Acquisto libri sul cibo, sugli impiattamenti, sul planted based perché è lì che vorrei arrivare: fare una cucina al cento per cento vegetale”.

Quali piatti proponi e qual è il tuo stile in cucina?

“Attualmente propongo menù sia vegetariani che di carne o di pesce. Li pubblico su prenotazione, infatti non ho l’insegna che indica il locale, non faccio pubblicità a pagamento e non ho un sito. Il tutto funziona tramite il passaparola e vorrei continuare a piacere per quella che sono e a ospitare i clienti che amano la buona cucina e il mio tipo di accoglienza con la tavola apparecchiata con candele e fiori del nostro giardino. Il mio tipo di cucina viene molto apprezzato perchè la gente assapora sapori genuini. Non utilizzo nulla di congelato e riscaldato, ma preparo tutto in giornata e, per questo motivo, lavoro solo tre giorni alla settimana, perché gli altri tre faccio la spesa dai miei fornitori locali e poi mi metto ai fornelli”.

Da dove vengono i clienti che approdano a Le Agavi?

“I miei clienti sono persone della zona provenienti da Carpi, Mirandola, Cavezzo, Campogalliano… Le soddisfazioni sono arrivate quasi da subito. Le 5 stelle su Google sono un vanto per me e vorrei continuare a offrire il meglio anche se le energie da spendere sono tante. La gestione di un locale che contiene al massimo sedici persone al chiuso e venticinque all’aperto implica non solo la cucina ma anche la pulizia dei locali, la cura del giardino e la ricerca di piatti nuovi”.

Che progetti hai per il futuro del tuo home restaurant?

“Il mio sogno sarebbe quello di continuare a lavorare come sto facendo fino alla pensione, di accogliere sempre gente nuova che cerca una location intima ed esclusiva dove festeggiare compleanni, cresime o altro. Ho anche un altro sogno: lo sviluppo di collaborazioni con altre professioniste donne con le quali fare rete e, per finire, riuscire a realizzare un orto per la produzione di verdure di stagione per l’home restaurant e piantare fiori edibili per decorare i miei piatti”.

Chiara Sorrentino

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp