“Massima collaborazione col generale Figliuolo ma ora basta ritardi”

“La sofferenza che vivono le nostre comunità non può farci attendere oltre, dobbiamo agire subito”. Con queste parole il Presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia commenta l’incontro avvenuto oggi lunedì 3 luglio, a Bologna, con il generale Figliuolo, commissario per la ricostruzione. Nel modenese sono 333 gli interventi urgenti da mettere in campo, con danni di oltre 52 milioni di euro che servono per la rimessa in funzione dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche e di questi, oltre 11 milioni servono per il ripristino delle strade provinciali con oltre 20 frane e dissesti che stanno interessando tutto l’Appennino.

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“Il commissario per la ricostruzione post alluvione generale Francesco Paolo Figliuolo ci ha assicurato ascolto e confronto, con spirito di collaborazione e dialogo. Già durante la pandemia aveva mostrato grande capacità operativa e ci aspettiamo che anche sull’emergenza che ha colpito il nostro territorio agisca con rapidità ed efficacia, perché non possiamo permetterci altre attese. La sofferenza che vivono le nostre comunità non può farci attendere oltre, dobbiamo agire subito”. 

Con queste parole il Presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia commenta l’incontro avvenuto oggi lunedì 3 luglio, a Bologna, con il generale Figliuolo, commissario per la ricostruzione.

Il Presidente Braglia aggiunge che “da parte dei territori c’è la massima disponibilità a collaborare attivamente per avviare in fretta un grande piano di ripristino delle strade dell’Appennino e di sistemazione dei tanti versanti franati. A Modena sono 333 gli interventi urgenti da mettere in campo, con danni di oltre 52 milioni di euro che servono per la rimessa in funzione dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche e di questi, oltre 11 milioni servono per il ripristino delle strade provinciali con oltre 20 frane e dissesti che stanno interessando tutto l’Appennino. Come già ribadito, i Comuni sono in grave difficoltà perché hanno esaurito le risorse da mettere a disposizione per i primi lavori di somma urgenza, e mancano ancora le risorse necessarie agli indennizzi per quanti hanno subito danni alle proprie attività, assenti nell’alluvioni del primo giugno”.