La 4B delle Fanti adotta un nonno

I bambini della Scuola Primaria Manfredo Fanti hanno iniziato a scrivere lettere ai loro "nonni adottivi" raccontando delle loro giornate, delle attività preferite e delle loro passioni; espresso sogni e paure in cerca di saggi consigli e condiviso momenti speciali. Ma hanno anche posto tante domande, alcune talmente profonde da colpire persino gli adulti. Gli anziani, a loro volta, hanno risposto alle lettere dei bambini condividendo le loro esperienze di vita, i loro ricordi e offrendo consigli.

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Ad oggi gli alunni della 4B fanno ancora visita ogni tanto ai loro ‘nonni’ perché hanno vissuto un’esperienza speciale che è rimasta nel cuore di ognuno di loro, un ricordo indelebile di un incontro magico che ha reso le loro vite più piene e significative. ”Tutto è nato– spiega l’insegnante Giulia Palmieri – dall’esigenza dei bambini di colmare un vuoto interiore, una mancanza profonda dovuta alla perdita di un nonno o alla sua lontananza. Siamo partiti da un’attività di scrittura spontanea in cui si è proposto agli alunni di fare la “mappa del cuore” esplorando i propri sentimenti: in questa mappa i bimbi potevano inserire tutto ciò che per loro fosse importante, dalle cose più semplici ai sentimenti più profondi”.

Le tracce erano: ‘Un profumo che ti rende felice’, ‘Cosa c’è nel mio cuore’ e ancora ‘Se esprimessi un desiderio…’. In ognuna di esse tornava sempre qualcosa sui nonni, testi commoventi e pieni d’amore che finivano per contagiare tutti.

Da qui il desiderio delle insegnanti della 4B della scuola primaria Fanti di Carpi di esaudire il sogno dei ragazzi attraverso un progetto epistolare che avesse come destinatari gli anziani della Casa Residenza Assistita Il Carpine.

La proposta è stata accolta con entusiasmo dai bambini che hanno iniziato a scrivere lettere ai loro “nonni adottivi”. Hanno raccontato delle loro giornate, delle attività preferite e delle loro passioni; espresso sogni e paure in cerca di saggi consigli e condiviso momenti speciali. Ma hanno anche posto tante domande, alcune talmente profonde da colpire persino gli adulti. Gli anziani, a loro volta, hanno risposto alle lettere dei bambini condividendo le loro esperienze di vita, i loro ricordi e offrendo consigli.

“Ciò che è emerso fin da subito – afferma l’insegnante Angela Borghi – è come questa corrispondenza avesse un impatto positivo reciproco sul benessere emotivo. Attendere le risposte da parte dei nonni è stata una delle parti più belle: a oggi è raro che i bambini si relazionino con l’attesa perché abituati a ricevere tutto e subito. Attendere l’arrivo delle lettere, gioire insieme, vedere gli occhi brillare di entusiasmo e sentirgli dire: “Ho aspettato così tanto! Non vedevo l’ora che arrivasse”, è stato per noi insegnanti un momento di pura felicità.”

Visto il legame unico che si era creato, il progetto non poteva che culminare con un incontro personale: i bambini erano molto emozionati e curiosi di incontrare le persone con cui avevano condiviso così tante storie e pensieri. Alcuni si sono persino preparati per l’incontro facendo dei disegni e confezionando delle piccole sorprese per i loro nonni adottivi.

“Arrivati al Carpine il calore e l’affetto degli anziani è stato eccezionale. Ogni bambino si è seduto accanto al suo nonno e tra racconti e sorrisi il tempo è volato per tutti. Gli anziani si sono lasciati coinvolgere dalle domande curiose dei bambini e i bambini hanno trovato i mezzi giusti per farsi capire e ascoltare, anche con i nonni più silenziosi o âgé. C’era un’energia meravigliosa nell’aria, fatta di amore e di preziosi scambi intergenerazionali” afferma la docente Palmieri.

Dopo una mattina piena di sorrisi, abbracci e condivisione (i bambini hanno anche cantato per i loro nonni), ci siamo tutti resi conto di quanto fosse speciale quel legame che avevano creato. Separarli per tornare a scuola ha portato a pianti e promesse di  nuovi incontri, rigenerati reciprocamente da un profondo affetto e attenzione” conclude Angela Borghi.