Erica e l’arte di ridare nuova vita ai vecchi mobili

La 34enne carpigiana Erica Ferri, diplomata all'Istituto Alberghiero Motti, dopo varie esperienze lavorative, ha trovato la sua strada nel recupero e restauro di mobili del passato e spiega: “un mobile vissuto racchiude una storia e un valore che non si perdono nel tempo. Per questo faccio in modo di conservarne l’essenza”.

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Ogni giorno indossa grembiule e guanti da lavoro e ridà nuova vita a mobili e oggetti che altrimenti rischierebbero di essere gettati. Lei è Erica Ferri, classe 1988, di Carpi, diplomata all’Istituto Alberghiero A. Motti di Correggio che, dopo esperienze lavorative in diversi ambiti, da quello della ristorazione passando per il settore della ceramica e per quello commerciale, qualche anno fa ha trovato la sua vocazione nel recupero e restauro di mobili antichi.

Come è nata la tua passione per i lavori di arte e artigianato?

“La passione per le attività creative e manuali è qualcosa che mi porto dietro sin da piccola. Per diversi anni, a causa di professioni impegnative e turni di lavoro che mi rubavano la maggior parte del tempo, ho accantonato il mio lato creativo non dandogli tanta fiducia fino a quando, nel 2012, ho ricominciato a disegnare e ho iniziato a sperimentare nuove tecniche di decorazione. La prima vera svolta è arrivata nel 2014 quando ho aperto il mio negozio di articoli regalo e componenti arredo, EF Atelier & Craftroom a Montefiorino, piccola realtà nell’Appenino Tosco Emiliano, dove realizzavo articoli di decorazione per la casa, accessori e idee per cerimonie e quant’altro. Quest’esperienza è durata fino al 2017 quando ho deciso di proseguire come artigiana e di specializzarmi in rinnovo del mobile, occupandomi di ammodernare i vecchi arredi, in principio utilizzando pitture a gesso e materiali a livello hobbistico. Col crescere dell’esperienza e affrontando diversi ‘cantieri creativi’ che mi hanno messo alla prova, sono passata dalle vernici a gesso alle finiture professionali e  ho cominciato a verniciare a spruzzo raggiungendo un livello qualitativo superiore. Per arrivare a questi risultati non ho seguito una formazione specifica ma ho tratto insegnamento dai tanti colleghi artigiani con cui collaboro, tra cui falegnami, imbianchini, cartongessisti e tecnici delle vernici e dei materiali”.

Cosa rappresenta per te restaurare mobili vissuti e segnati dal tempo?

“Amo l’idea di rendere un vecchio mobilio un arredo attuale e contemporaneo, esaltandone le forme e apponendo modifiche, laddove necessario, con interventi di piccola falegnameria. Ciò che mi spinge fortemente a riportare in vita questi arredi è la necessità di mantenerli e di riutilizzarli per ridurre sprechi e rifiuti anche da un punto di vista ecologico. Un mobile vissuto racchiude una storia e un valore affettivo che non si perdono nel tempo e, per questo, faccio in modo di conservarne l’essenza. L’abilità sta nel conferirgli l’aspetto più idoneo all’ambiente, rispettando l’armonia dei colori e dei materiali”.

Quali sono i mobili e gli oggetti che preferisci restaurare? Ce n’è uno in particolare a cui sei particolarmente legata?

“Tra i pezzi che preferisco ci sono le cassettiere, comò da camera e le sideboard, ovvero credenze basse da soggiorno che sono estremamente eleganti e stimolanti. Sono particolarmente legata a una sideboard a sei cassetti degli Anni Sessanta che ho ridipinto in un nero satinato, profondo ed elegante, giocando con immagini di peonie e scritte in oro”.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“Rinnovare i mobili per me è stata una rinascita: la possibilità di coniugare le mie passioni per la pittura, l’arredamento e la decorazione di interni e di stabilire un equilibrio tra la mia vita lavorativa e quella da mamma. Il mio sogno è potere svolgere questo lavoro tutta la vita e di poter trasmettere, tramite corsi di formazione, questa passione ad altri. Ogni giorno mi sveglio e mi prometto di creare qualcosa di bello e quando riesco a farlo e davvero un’immensa soddisfazione”.

Chiara Sorrentino