Dirigente comunale a processo per abuso d’ufficio: Bellelli e Morelli chiamati a testimoniare

I due saranno chiamati a testimoniare il 4 giugno del prossimo anno in un momento caldissimo per la politica locale, quello della campagna elettorale per le amministrative

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Si ritroveranno di nuovo insieme in un’aula di tribunale, Alberto Bellelli e Simone Morelli, il 4 giugno del 2024 quando compariranno per deporre come testimoni nell’ambito del procedimento a carico del dirigente del Comune di Carpi rinviato a giudizio nel settembre scorso con l’accusa di abuso d’ufficio. In quella data è stata fissata dal Tribunale di Modena la prossima udienza per iniziare ad ascoltare i testi, in tutto dieci, tra cui anche l’attuale Sindaco di Carpi e il suo ex Vicesindaco protagonisti di una precedente lunga vicenda giudiziaria che si dovrebbe concludere entro giugno e che li ha visti contrapposti, con Morelli accusato da Bellelli di tentata diffamazione perché avrebbe tentato di diffondere notizie relative all’acquisto della sua casa.

I due, Morelli e Bellelli, saranno chiamati a testimoniare il 4 giugno del prossimo anno in un momento caldissimo per la politica locale, quello della campagna elettorale per le amministrative, per le quali non c’è ancora una data ufficiale. Nel 2019 si votò il 26 maggio con turno di ballottaggio il 9 giugno.

Nell’ambito del procedimento a carico del dirigente del Comune di Carpi, lo scorso martedì 30 maggio la Presidente del collegio Ester Russo ha aperto il dibattimento, ha provveduto all’ammissione delle prove e ha disposto la chiamata in causa del Comune di Carpi come responsabile civile, richiesta avanzata dagli avvocati delle parti civili Giuseppe Girani del Foro di Bologna e Henrich Stove del Foro di Modena: in questo modo, in caso di condanna, il Comune di Carpi, che non si è costituito parte civile, è obbligato in solido al risarcimento delle parti civili, cioè i proprietari dei comparti F2 e F9.

I proprietari dei comparti F2, F9 e F13, gli unici lotti non ancora costruiti nell’area tra via dell’Industria, via Nuova Ponente e la tangenziale Losi, sostengono di essere stati danneggiati da una procedura autorizzata dal dirigente comunale il quale avrebbe autorizzato un piano particolareggiato, quello dell’espansione commerciale su via dell’Industria, che avrebbe comportato l’esaurimento della superficie commerciale utile per gli altri comparti non ancora realizzati. In sostanza, il dirigente avrebbe dato l’ok alla realizzazione del comparto per una superficie sovradimensionata negando la distribuzione dei ‘metri commerciali’ agli altri comparti rimasti così senza sufficiente ‘spazio’.

Sara Gelli

 

 

 

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