Un piccolo gesto per donare un sorriso a chi combatte contro il cancro, è quello della giovane carpigiana Giulia Dall’Oglio, diplomata in ragioneria e impiegata nel settore della finanza, che ha deciso di cambiare look e donare le ciocche dei propri capelli alle pazienti oncologiche.
Ogni anno sono oltre 120mila le donne costrette a fronteggiare una malattia debilitante e perniciosa, in grado di entrare violentemente nella vita dei pazienti alterando anche l’aspetto fisico e la percezione di sé. E’ per questo che l’associazione Una stanza per un sorriso mette a disposizione dei malati oncologici una squadra di volontarie, estetiste, parrucchiere, nutrizioniste e psicologhe: per donare un sorriso, infondere coraggio, dare consigli e incoraggiare il recupero della propria immagine per poi fronteggiare la malattia con tutte le energie necessarie. Una missione possibile solo con l’apporto e il sostegno esterno, come quello che pochi giorni fa è giunto da Giulia che ha deciso con il suo taglio di capelli, di contribuire in tal modo alla restituzione di parte della serenità che gli effetti dei trattamenti di chemioterapia molto spesso tolgono ai pazienti oncologici.
Giulia, come sei venuta a conoscenza di questa iniziativa?
“Parlando con un’amica ho scoperto che da Papua parrucchieri era possibile tagliare i capelli e donarli tramite loro all’associazione Una stanza per un sorriso. Così ho prenotato e, quando sono andata all’appuntamento, lo staff mi ha confermato che avevo la giusta lunghezza (deve essere di almeno 25 cm) e tipologia di capelli (naturali, non trattati né colorati) per essere donati e sono stata subito felice di farlo. Due lunghe trecce sono state tagliate dalla mia chioma e spedite a Una stanza per un sorriso. Non so chi sarà la donna che avrà modo di usufruirne, mi basta sapere di aver fatto la mia parte per alleggerire la sofferenza della malattia a qualcuno. E’ un’iniziativa semplice ma speciale che mi sento di consigliare a tutti, e a cui vorrei aderire nuovamente anche in futuro”.
Chiara Sorrentino