Parco della Cappuccina, “oggi ve lo affidiamo affinché lo possiate vivere e abitare”

Sulle note dell’Inno nazionale suonato dai ragazzi della Scuola media Alberto Pio, questa mattina, 1° aprile, è stato ufficialmente inaugurato il Parco della Cappuccina. Un parco che nasce immaginando di tracciare un solco in grado di collegare più aree verdi, mettendole a sistema. “E’ un progetto vivo e in quanto tale in divenire. Col tempo le piante cresceranno e ci regaleranno la loro ombra. La natura evolve basta portare pazienza”, ha sottolineato il sindaco Bellelli.

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Sulle note dell’Inno nazionale suonato dai ragazzi della Scuola media Alberto Pio, questa mattina, 1° aprile, è stato ufficialmente inaugurato il Parco della Cappuccina. “55mila metri quadrati che connettono le aree boscate a ridosso della tangenziale con il Parco della Resistenza. L’idea di questo parco – ha spiegato Simone Tosi, portavoce del sindaco nonché cerimoniere dell’evento – è nata circa sei anni fa durante una bella discussione in Consiglio Comunale e ora è stata finalmente concretizzata. Un grande parco a cui si aggiungerà quello dell’Oltreferrovia che speriamo di poter terminare entro la fine di questo mandato”.

Il Parco della Cappuccina, ha sottolineato la progettista Marzia Zamboni, “è un parco diverso da quelli che conoscete. Nasce immaginando di tracciare un solco in grado di collegare più aree verdi, mettendole a sistema. Qui convivono due anime, il parco lineare col suo percorso ciclo-pedonale in calcestruzzo e le aree di sosta e socializzazione, e il tessuto dei campi e delle coltivazioni. Ora occorrerà esercitare pazienza per dare alla natura il tempo di esprimersi. Oggi vi affidiamo il parco affinché lo possiate vivere e abitare”.

E dopo le letture degli studenti del Meucci e del Vallauri sull’importanza di innescare un cambiamento volto a condurre stili di vita all’insegna della sostenibilità ambientale, a prendere la parola è stato in sindaco Alberto Bellelli: “i parchi oltre ad avere una enorme valenza dal punto di vista ambientale sono i luoghi della socialità, dell’aggregazione. L’auspicio è quindi che qui ci si possa incontrare, che i ragazzi delle scuole vicine lo possano vivere, trascorrendo del tempo all’aria aperta, insieme. E che gli anziani ospiti del Care Residence possano goderne appieno. E’ un progetto vivo e in quanto tale in divenire. Col tempo le piante cresceranno e ci regaleranno la loro ombra. La natura evolve basta portare pazienza”.

J.B.

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