Va alla regista carpigiana Liliana Cavani il Leone d’oro alla carriera dell’80/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. “Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima”, ha dichiarato Cavani, che ha partecipato alla Mostra di Venezia dal 1965 con Philippe Pétain: Processo a Vichy, Leone di San Marco per il documentario. Per il direttore del Settore Cinema della Biennale, Alberto Barbera, “protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, con un lavoro che in seguito attraversa oltre sessant’anni di storia dello spettacolo, Liliana Cavani è un’artista polivalente capace di frequentare la televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine intellettuale che hanno reso celebri i suoi film. Il suo è sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso dall’urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle parti più nascoste e misteriose dell’animo umano, fino ai confini della spiritualità”.
Un riconoscimento meritato, ha commentato il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, “che si aggiunge ai tanti prestigiosi premi ricevuti dalla nostra cara concittadina. A lei le congratulazioni mie, dell’Amministrazione e di tutta Carpi, nell’attesa di vedere al cinema la sua ultima fatica e di rivedere lei presto fra noi”.