L’estremo rimedio poetico di Federico Bertesi

Federico Bertesi, 29 anni di Carpi, ha da poco pubblicato la sua seconda raccolta di poesie disponibile negli store online e presto anche nelle librerie, intitolata Extrema Ratio, perché come spiega: “la poesia, per me, è la soluzione finale al caos che ho dentro la mente e che rispecchia quello che c'è là fuori”.

0
1591

Diplomato in ragioneria e laureato in Scienze della Comunicazione, Federico Bertesi, 29enne carpigiano che collabora con l’associazione culturale Quelli del ’29 nell’ambito dell’organizzazione di corsi e spettacoli, ha scoperto la passione per la poesia durante un master di scrittura creativa allo IULM di Milano, e da allora non ha più smesso di scrivere poesie. Sui social ha da poco annunciato di aver pubblicato la sua seconda raccolta di poesie intitolata Extrema Ratio (edizioni We), che comprende trentacinque poesie a verso libero che trattano diversi aspetti: vittorie popolari, sproloqui viscerali, stralci di una vita di provincia, stagioni che si susseguono, internazionalismi linguistici e assurdi parossismi. “Un’eloquentia davanti allo specchio di una voce narrante messa in attesa, in balia degli eventi che la circondano, tra il costante susseguirsi di nuovi aggiornamenti”. 

Federico, cosa dobbiamo aspettarci da questa seconda raccolta poetica?

“In questo secondo lavoro ho sperimentato nuovi stili rispetto alla prima raccolta poetica, e sono stato influenzato da alcune letture che ho fatto, tra cui A Coney Island of the mind di Lawrence Ferlinghetti, in cui il noto poeta italo-americano rappresenta in maniera irriverente le vicissitudini umane che, scavando nel significato delle piccole cose comuni, ricompongono ciò che annuncia il titolo dell’opera: una Coney Island mentale, ovvero un luna-park dell’anima.

Anche io ho voluto giocare su questo tema del parco giochi, perché per me scrivere è mettere ordine dentro alla mia mente in cui c’è sempre un po’ di confusione proprio come in un luna-park, che ben simboleggia la società intorno a noi”.

E il titolo Extrema Ratio a cosa è dovuto?

Extrema ratio in latino significa l’ultima soluzione e per me l’estremo rimedio è proprio la poesia, soprattutto in questo periodo”.

Si può vivere di poesia?

“Di poesia oggigiorno è molto difficile, ma di cultura sì. Sto lavorando in ambito culturale e nel mio piccolo penso sia possibile”.

Qual è per te il pregio maggiore della poesia rispetto ad altre forme letterarie?

“Il valore aggiunto della poesia, che la rende ancora oggi molto attuale, credo risieda nel fatto che dà la possibilità di essere gustata in lassi di tempo brevi e circoscritti. Nella società odierna, caratterizzata dalla frenesia e in cui c’è sempre poco tempo per leggere, a mio avviso questo è un grande vantaggio”.

Progetti per il futuro?

“Organizzare una presentazione del libro a Carpi nei prossimi mesi, e continuare a occuparmi di teatro e di poesia magari, perché no, arrivando un giorno a creare qualcosa che intrecci i due ambiti”.

Chiara Sorrentino