“Nel Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Carpi qualcosa non va: sei ginecologhe (su 15) sono in maternità e questo crea una situazione che ci preoccupa. Quattro ambulatori specialistici (quello delle ecografie e delle visite ginecologiche richieste dai medici di famiglia, quello dedicato all’endometriosi, quello per le donne con problemi urino-ginecologici e, infine, quello della procreazione medicalmente assistita) sono già stati chiusi e questo rischia di compromettere la salute delle donne”. A denunciare la situazione del reparto erano state nel dicembre scorso le associazioni femminili Udi, Cif e Centro Vivere Donna. Il loro appello alla politica affinché si mobilitasse per cercare di fare luce sulla vicenda non è caduto nel vuoto e nella seduta del Consiglio Comunale del 19 gennaio è stata discussa un’interrogazione presentata dal gruppo PD- Carpi 2-0 Centro Sinistra relativa proprio al punto nascita di Carpi e alle attività ambulatoriali del reparto dell’Ospedale Ramazzini. A leggere in aula la risposta fornita dall’Ausl di Modena è stato l’assessore alle Politiche sociali Tamara Calzolari. Sul piatto il solito ritornello, dalla “difficoltà di reclutamento di professionisti alla temporanea riduzione di personale legata a gravidanze e malattia”. Una carenza che ha di fatto reso “necessaria la sospensione di diverse attività che verranno però gradualmente riattivate con il rientro in servizio nei prossimi mesi dei professionisti”. Nel frattempo, per cercare di reperire risorse umane, la prossima settimana, ha spiegato l’assessore Calzolari, “verranno fatte ulteriori selezioni di personale per la formazione di una graduatoria condivisa con la città di Parma”.
A essere sospese, continua, “sono tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale a Cup, ovvero le visite ginecologiche, quelle ostetriche e le ecografie transvaginali erogate dall’equipe ospedaliera; e, ancora, il servizio di ambulatorio della procreazione assistita e quello dedicato alla patologia endometriosica”. A farsi carico delle pazienti che “necessitano di una prima visita e in particolare di ecografie e visite ostetriche riguardanti il percorso nascita è il Consultorio, mentre le visite ginecologiche trovano risposta nel Distretto. Il Consultorio ha poi dedicato settimanalmente due posti per le pazienti oncologiche e tre per i disturbi specifici della menopausa”.
Restano invece garantite dal reparto ospedaliero “l’attività ambulatoriale urino-ginecologica, così come le isteroscopie e le colposcopie, le ecografie ginecologiche di secondo livello, la chirurgia ginecologica, i controlli onco-ginecologici in equipe e il controllo post operatorio”.
La consigliera Cristina Luppi si è dichiarata “non soddisfatta della risposta” poiché ritenuta non esaustiva, e ha annunciato che “la questione verrà ulteriormente approfondita”.
Jessica Bianchi