Al Meucci si accende la caldaia a idrogeno, è la prima in Europa

Inaugurato questa mattina, 20 gennaio, l’impianto di riscaldamento a idrogeno della palestra dell’Istituto Meucci, il primo in Europa nel suo genere.

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Inaugurato questa mattina, 20 gennaio, l’impianto di riscaldamento a idrogeno della palestra dell’Istituto Meucci, il primo in Europa nel suo genere. L’impianto, inserito nel bando energia della Provincia di Modena aggiudicato da Coopservice di Reggio Emilia, ha previsto la realizzazione di un sistema di generazione del calore costituito da una caldaia alimentata a gas idrogeno prodotto in loco, tramite impianto fotovoltaico posto sulla copertura della palestra, che alimenta una serie di elettrolizzatori a celle elettrolitiche modulari.

All’inaugurazione di questa mattina erano presenti, tra gli altri, la vice presidente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo, il sindaco di Carpi Alberto Bellelli, il responsabile nazionale dello sviluppo sostenibile del Gse – Gestore servizi energetici Luca Barberis, la nuova dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Veronica Tomaselli oltre a numerose istituzioni civili e religiose. Per il presidente della Provincia, Gian Domenico Tomei, questo impianto è “più innovativo di quanto proposto dalla Commissione europea nella strategia per l’idrogeno e rappresenta una reale e concreta risposta alla transizione energetica. E’ dal 2019 che in Provincia parliamo di idrogeno, siamo stati a Bruxelles, a Parigi, ci siamo informati e formati per capire come potessimo andare oltre la teoria e ce l’abbiamo fatta, rendendo concreto quello che fino a pochi anni fa sembrava un sogno, perché il compito di una pubblica amministrazione deve anche essere quello di tracciare una direzione con il coraggio e l’ambizione di percorrerla”.

“Progetti pionieristici come quello attuato a Carpi – ha dichiarato Irene Priolo –  rappresentano la nuova frontiera del processo di transizione ecosostenibile che non può prescindere dall’idrogeno verde, riconosciuto anche dall’Europa tra i vettori energetici fondamentali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e per ridurre le emissioni. Si tratta di una sfida strategica anche alla luce di costi energetici che mettono in difficoltà il mondo della produzione”.

Per quanto riguarda l’immagazzinamento dell’idrogeno, è previsto un sistema di stoccaggio che consentirà di utilizzare l’energia prodotta anche nel periodo invernale e che, come sottolineato dai tecnici della Provincia di Modena è realizzato con una tecnologia più sicura e controllata di quella utilizzata per gli impianti a gas metano, nonchè ampiamente sperimentata in altri settori.

L’intero impianto, mitigato da un’apposita struttura e siepi, così da potersi integrare con l’ambiente circostante, è stato interamente realizzato dai tecnici della Provincia con la consulenza dell’Agenzia per l’energia di Modena (Aess) e permetterà di ridurre in un anno le emissioni di CO2 in atmosfera di 717 tonnellate, equivalenti a quanto assorbito da 145 ettari di bosco, cioè la superficie di 25 campi da calcio.

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