Francesca, la veterinaria che salva e adotta gli animali in difficoltà

Per Francesca Libardo, 47 anni, brindisina d'origine e carpigiana d'adozione da vent'anni, fare il veterinario non è soltanto una professione ma una vera e propria missione. Sono tanti infatti gli animali che ha salvato e adottato nel corso degli anni, al punto che spesso le persone la contattano per chiederle di soccorrere animali abbandonati o in difficoltà. L'ultimo salvato in ordine di tempo è un piccione con un'ala rotta raccolto dalla strada, che è adesso è entrato a far parte della sua grande famiglia.

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Cinque cani, quattro gatti, dodici conigli, due cavie, un pappagallo, quattro uccellini, e un colombo, oltre che un compagno e una figlia di sedici anni, e le porte sono sempre aperte per chi ne avesse bisogno. E’ molto più animale che umana la famiglia di Francesca Libardo, 47 anni, nata e cresciuta a Brindisi che da vent’anni si è trasferita a Carpi dove lavora come veterinaria in piazzale Gorizia, spinta da un grande amore per tutte le creature viventi, soprattutto per quelle che soffrono di più.

Che radici ha la tua vocazione per la cura degli animali?

“Sono radici lontanissime. Da quando mi ricordo ho sempre amato tantissimo gli animali. Pur non avendone potuti avere in casa da bambina perché all’epoca i miei genitori erano restii, sono cresciuta con gli animali dei miei nonni che abitavano in campagna, e ho sempre sognato di diventare un giorno veterinaria e di accogliere in casa tanti animali di ogni specie”.

Il tuo sogno si realizzato alla grande! Cosa significa per te fare il veterinario?

“Essere un medico veterinario per me è una missione, tant’è vero che spesso mi porto il lavoro a casa accudendo anche di notte animali che ho in cura presso l’ambulatorio. E poi ci sono quelli che adotto. Un caso è quello della mia cagnolona Atena, un American Bully mite e dolcissima a dispetto dell’apparenza, che è stata portata da me in condizioni disperate colpita da lesmaniosi e filariosi e che, dopo quattro anni di cura, amore e dedizione, è tornata in splendida forma. E poi c’è il caso di un’uccellina bengalina che mi è stata regalata dal titolare di un negozio in quanto avendo una zampina rotta nessuno la voleva comprare, e di una gatta che, dopo aver avuto un incidente con un’auto, aveva subito l’amputazione di un arto e alcuni ustioni. E ancora tanti conigli che erano costretti a vivere in gabbia e che adesso sono liberi di scorrazzare nel mio giardino. Il mio compagno e mia figlia mi aiutano a prendermi cura di loro ogni giorno, e anche loro hanno modificato le loro abitudini per andare incontro alle esigenze di tutti. In vacanza, infatti, partiamo anche con gli animali, non proprio tutti, perché alcuni non possono compiere lunghi viaggi, ma quasi”.

Tra tutti questi animali ce n’è uno a cui sei particolarmente legata?

“La mia pappagallina cenerina Allie è diventata quasi come una seconda figlia per me. Ogni mattina appena mi vede mi saluta dicendomi Ciao amore, come stai? Insieme parliamo e ci coccoliamo, spesso vola sulla mia spalla e mi accarezza col becco. Siamo talmente legate che spesso, nelle pause dal lavoro, comunichiamo tramite una videocamera. In ogni caso sono affezionata a tutti i miei animali: ogni giorno riempiono le mie giornate dandomi gioia e affetto e sono sempre disponibile a prendermi cura di animali in difficoltà e a trarli in salvo da maltrattamenti e degrado”.

Chiara Sorrentino