Chiesa di San Francesco, ancora lontano il momento in cui i fedeli potranno farvi ritorno

“Sono prossime le indagini diagnostiche che consentiranno di proseguire la progettazione. Sarà possibile avere un aggiornamento significativo fra un mese, quindi intorno alla metà di febbraio”, spiega l’architetto Sandra Losi, direttrice dell’Ufficio Diocesano Patrimonio Immobiliare. Ergo la restituzione ai fedeli della “loro” chiesa è lungi dall’essere vicina.

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Scatto aereo di Fabrizio Bizzarri

L’accesso è negato e la Chiesa di San Francesco resta tristemente chiusa. Nonostante dal sisma che ha colpito il nostro territorio siano passati ormai oltre dieci anni questo luogo di culto resta interdetto e purtroppo si preannuncia ancora lontano il momento in cui i fedeli potranno farvi ritorno. Ma esistono un cronoprogramma e una volontà di ripristino da parte della Diocesi?

“Sono prossime le indagini diagnostiche che consentiranno di proseguire la progettazione. Sarà possibile avere un aggiornamento significativo fra un mese, quindi intorno alla metà di febbraio”, spiega l’architetto Sandra Losi, direttrice dell’Ufficio Diocesano Patrimonio Immobiliare. Ergo la restituzione ai fedeli della “loro” chiesa è lungi dall’essere vicina.

Sono invece prossimi alla riapertura, prevista fra marzo e aprile, tre immobili lesionati dal terremoto e appartenenti al patrimonio diocesano: la Chiesa di Fossa di Concordia, il Campanile della Chiesa di San Paolo a Concordia e la Chiesa di San Martino Spino di Mirandola. Nell’ambito della ricostruzione privata, che vede come soggetto attuatore le Parrocchie e fa riferimento agli Uffici Ricostruzione dei rispettivi Comuni, sono poi prossimi all’avvio i cantieri dei lavori di riparazione dell’Ex asilo di via Luosi presso la Parrocchia di Santa Maria Maggiore a Mirandola, la Canonica di Limidi e la Canonica di Cortile.

Jessica Bianchi

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