Emilia Levi, fiore di speranza: la graphic novel sulla bambina raccontata da Primo Levi

Chi era la bambina che attirò l’attenzione di Levi durante il viaggio dal Campo di Fossoli ad Auschwitz? Quale la sua vita prima dell’orrore? La presentazione di Modena rappresenterà il primo appuntamento delle iniziative che condurranno al Giorno della Memoria del 27 gennaio. Il libro sarà poi presentato a Carpi, martedì 17 gennaio, all’Auditorium della Biblioteca Loria.

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Giorgio Carrubba e Marzia Lodi

“Entravano in campo quelli che il caso faceva scendere da un lato del convoglio; andavano in gas gli altri. Così morì Emilia Levi, che aveva tre anni; poiché ai tedeschi appariva palese la necessità storica di mettere a morte i bambini degli ebrei. Emilia Levi, figlia dell’ingegner Aldo Levi di Milano, che era  una bambina curiosa, ambiziosa, allegra e intelligente; alla quale, durante il viaggio nel vagone gremito, il padre e la madre erano riusciti a fare il bagno in un mastello di zinco, in acqua tiepida che il degenere macchinista tedesco aveva acconsentito a spillare dalla locomotiva che ci trascinava tutti alla morte.”: è Primo Levi a evocare, in queste righe di ‘Se questo è un uomo’, la figura di Emilia, una bambina che, come tutti gli altri bambini, gli anziani e coloro ritenuti ‘inabili’ al lavoro, non superò la selezione ai cancelli del lager di Auschwitz, venendo così inviata alla camera a gas.

Ma chi era la bambina che attirò l’attenzione di Levi durante il viaggio dal Campo di Fossoli ad Auschwitz? Quale la sua vita prima dell’orrore?

La sua storia – la vicenda di una bambina ebrea degli anni trenta, racconta la sua famiglia, il suo mondo e la sua progressiva e inarrestabile esclusione dalla convivenza sociale – è raccontata nel graphic novel ‘Emilia Levi. Fiore di speranza’ (Libreria Ticinum Editore) di Marzia Lodi e Giorgio Carrubba, che sarà presentato mercoledì 11 gennaio a Modena, presso ‘Memo’, in via Barozzi, 172. Il percorso che ha portato alla genesi del libro nasce a partire dall’approfondimento su Emilia Levi proposto nel 2020 dalla Fondazione Fossoli nell’ambito della mostra ‘Frida e le altre’.

Oltre agli autori, durante l’incontro – a ingresso libero e gratuito per tutti, con registrazione obbligatoria per gli insegnanti che vogliano ricevere l’attestato di partecipazione su MyMemo al sito www.comune.modena.it/memo – parteciperanno anche il Rabbino Capo di Modena e Reggio Emilia Beniamino Goldstein, Marzia Luppi e Marika Losi, rispettivamente Direttrice e operatrice della Fondazione Fossoli.

Durante la presentazione del graphic novel, realizzato con la collaborazione e il sostegno di Fondazione Fossoli, SPI CGIL e CGIL Modena, sarà ricostruita la storia di Emilia Levi, ma si coglierà anche l’occasione per riflettere su come, partendo da un testo, si possano sviluppare percorsi didattici per parlare alle giovani generazioni di temi quali la guerra, la perdita dei diritti, la diversità, la persecuzione, la Shoah, scongiurando il rischio che l’orrore prevalga sulla comprensione dei fenomeni, pregiudicandola. Il volume di Lodi e Carrubba offre, infatti, una strada possibile per far comprendere anche ai più giovani a quali abissi di violenza possano condurre la cultura e l’educazione all’odio.

La presentazione di Modena rappresenterà il primo appuntamento delle iniziative che condurranno al Giorno della Memoria del 27 gennaio. Il libro sarà poi presentato a Carpi, martedì 17 gennaio, all’Auditorium della Biblioteca Loria.

Raccontano così il proprio lavoro Marzia Lodi e Giorgio Carrubba: “In Emilia Levi, fiore di speranza si narra la breve storia della bambina che Primo Levi incontrò, dopo essere transitati per il Campo di Fossoli, sul vagone bestiame che dalla stazione di Carpi li avrebbe condotti ad Auschwitz. Una bambina ebrea che viveva con la sua famiglia a Milano giornate normali, finché tutto le viene tolto e in poco tempo arriva la catastrofe.

Un graphic novel fra storia e immaginazione, che fa memoria della sua vicenda umana a simbolo del numero enorme di tutti i bambini che non hanno avuto voce e non sono sopravvissuti alla Shoah”.

Per ulteriori informazioni sulle iniziative consultare il sito www.fondazionefossoli.org.