Via Trento Trieste chiusa il 19 dicembre: è così che si tutelano i commercianti?

Non c’è pace per i commercianti - e i residenti - del centro storico. Dopo le condizioni a dir poco orribili in cui versa corso Roma e che non ci stancheremo mai di sottolineare, questa mattina è spuntato un cartello in un altro angolo di centro che annuncia la chiusura di via Trento e Trieste nella giornata di lunedì 19 dicembre. Ma come si fa a chiudere una strada a una manciata di giorni dal Natale?

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Non c’è pace per i commercianti – e i residenti – del centro storico. Dopo le condizioni a dir poco orribili in cui versa corso Roma e che non ci stancheremo mai di sottolineare, questa mattina è spuntato un cartello in un altro angolo di centro che annuncia la chiusura di via Trento e Trieste nella giornata di lunedì 19 dicembre. Ma come si fa a chiudere una strada a una manciata di giorni dal Natale? Questo è il momento più importante per il commercio e se si ha davvero a cuore la sorte del cuore cittadino – e sottolineo di tutto il centro, non solo di corso A. Pio – è necessario prestarvi una maggiore attenzione. 

Via Trento Trieste, già fortemente penalizzata dalla mancanza di parcheggi, merita di più. In tanti lì hanno già abbassato serranda, vogliamo forse decretare la fine anche di chi continua a resistere? La chiusura non poteva essere calendarizzata il 27 o il 28 dicembre? 

La Regione ha finanziato con 56mila euro il progetto di Marketing Urbano promosso dalla Giunta: dal prossimo anno si procederà con la progettazione e la realizzazione di attività di branding, promozione, comunicazione e servizi d’area dando così compimento all’articolato percorso di progettazione condivisa del Piano di Marketing Urbano che si concluderà nel 2024.

Iniziative che impallidiscono di fronte alla mancata comunicazione tra uffici per pianificare in modo intelligente cantieri e chiusure di strade. Se le vetrine continueranno a spegnersi, a quale brand potremo mai ambire? Pragmatismo e buonsenso prima di tutto: a chiederlo sono i commercianti, in particolare quelli le cui attività insistono in aree sinora considerate (impropriamente) di Serie B.

Jessica Bianchi