Ammettiamolo, a Carpi non esiste alcuna emergenza legata alla sicurezza. Vi sono però alcuni – e al momento sporadici – fenomeni che esigono di essere attenzionati e arginati prima che possano sfuggire completamente di mano. In centro storico furoreggia un manipolo di giovani il cui atteggiamento aggressivo preoccupa. Grida, schiamazzi, atti di vandalismo, risse, ubriachezza molesta… sono più frequenti di quanto vorremmo. Le Forze dell’ordine respingono con forza il termine “baby gang” ma a prescindere dal nome che gli si vuole affibbiare, questa “banda” di giovanissimi dal comportamento decisamente anti-sociale, non può essere sottovalutata. Le loro malefatte non devono essere liquidate come bravate. E se dietro a tali comportamenti si cela un malessere più profondo, di cui sono altri i soggetti a doversi interrogare, ai fini pratici, poco importa. La domanda vera non è se, bensì quando l’ennesima rissa sfocerà in qualcosa di irreparabile?
L’ultimo episodio in ordine di tempo è l’aggressione avvenuta in Piazzetta Garibaldi, sabato 3 dicembre, quando, intorno alle 23, uno street tutor è stato colpito da un pugno in pieno volto da parte di un giovane straniero di circa vent’anni in stato di ebbrezza e che non aveva apprezzato la richiesta di smettere di bere. Alla vista del collega in difficoltà un altro street tutor è intervenuto in sua difesa e dopo aver rimediato uno spintone e un trauma al ginocchio, è ricorso, stando al racconto di un testimone, allo spray al peperoncino. Per sedare gli animi, dal momento che ad arrivare sono stati anche alcuni amici del ventenne a dargli man forte, è servito l’intervento dei Carabinieri che hanno identificato lo straniero, il quale pare, sempre stando al racconto di testimoni, che avesse con sé un oggetto contundente.
Possono gli street tutor essere i garanti della sicurezza? Può uno zuccherino curare tale malcostume? La riposta ovviamente è no. Il ruolo di mediatori del conflitto degli street tutor è utile e necessario ma senza dubbio insufficiente per garantire ai residenti del centro, agli esercenti e ai tanti giovani e meno giovani che affollano la piazzetta la tranquillità che meritano. Il presidio delle Forze dell’Ordine, soprattutto nel fine settimana, è fondamentale: la presenza dei Carabinieri a piedi in centro il sabato mattina non è passata inosservata ma non sarebbe meglio contare sulla loro presenza in pianta stabile nelle ore serali? La domanda, nemmeno a dirlo, è del tutto retorica.
E mentre le forze politiche di maggioranza e opposizione sul tema sicurezza se la suonano e se la cantano, spunta il sondaggio promosso dal Controllo di vicinato Terre d’ Argine Gruppo Insieme, in stretta collaborazione con Università di Modena e Reggio Emilia, l’Associazione nazionale Controllo di vicinato e Simurg ricerche (l’accesso al questionario è libero e il periodo di rilevazione va dal 25 novembre al 13 febbraio 2023).
L’obiettivo è quello di sondare lo stato d’animo dei cittadini residenti nei quattro comuni dell’Unione, per comprendere se si sentono sicuri, quali reati temono maggiormente, quali sono le zone ritenute maggiormente pericolose. E, ancora, quali contromisure adottano per difendere se stessi e le proprie case e se le Forze dell’Ordine sono sufficientemente presenti ed efficaci.
Qualche esempio? Quanto si sente sicuro/a quando esce da solo/a ed è buio nella zona in cui vive? L’ultima volta che è uscito/a nella sua zona ed era già buio ha cercato di tenersi lontano/a da certe strade o da certi luoghi, oppure ha cercato di evitare determinate persone per motivi di sicurezza? Quando esce di casa porta qualcosa con sé per difendersi o per chiedere aiuto in caso di pericolo? Mette la sicura alle portiere della automobile quando è da solo/a? Capita di non uscire di sera o di notte da solo/a perché ha paura? (chi volesse partecipare, in forma anonima, può contattare segreteria@cdvterredargine.it).
Ben vengano i sondaggi, di gran moda in città ultimamente, ma dopo l’indagine conoscitiva cosa cambierà?
Jessica Bianchi