“1922-2022. Corsi e ricorsi storici” è il nuovo libro di Rossano Bellelli

E’ dalla decisione del Consiglio Comunale di Carpi di non revocare la cittadinanza a Benito Mussolini che nasce l’idea di scrivere il libro “1922-2022. Corsi e ricorsi storici” dedicato a cento anni di storia di guerre e di pace, di dittatura e di democrazia, di oppressione e di libertà.

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E’ dalla decisione del Consiglio Comunale di Carpi di non revocare la cittadinanza a Benito Mussolini che nasce l’idea di scrivere il libro “1922-2022. Corsi e ricorsi storici” dedicato a cento anni di storia di guerre e di pace, di dittatura e di democrazia, di oppressione e di libertà. E’ da quella seduta del 13 aprile scorso che Rossano Bellelli ha iniziato a lavorare al suo terzo volume uscito a fine novembre edito da Artestampa per raccontare la storia italiana di un secolo con particolare riferimento ai territori modenesi. Per farlo, l’autore ha selezionato una serie di articoli scritti da giornalisti collaboratori di testate di cui Bellelli è stato Direttore Responsabile o Direttore Editoriale: Tuttomodena, Tuttocarpi, Quimodena, A1 Modena, Il Periodico, Il Popolo dell’Emilia Romagna, il quotidiano ModenaQui.

Cinque i capitoli di cui si compone il volume: “Mussolini, fascismo, dittatura”, “La giornata balorda”, “De Gasperi, democrazia, libertà”, “Il ruolo della Chiesa Cattolica”, “Gli schiavi di Hitler” e, infine, il quinto capitolo con il racconto della prigionia del padre, Arduino Bellelli. “Si tratta del Diario – afferma Rossano Bellelli – scritto da mio padre, una cinquantina di pagine con la cronaca giorno per giorno, della sua prigionia in Germania nel lager nazista di Norimberga dal settembre 1943 al maggio 1945  lontano dalla sua famiglia, da suo figlio, nato dalla moglie Bianca nel 1941”.

Da segnalare l’articolo tratto da Quimodena del 1973 e firmato da Ilva Vaccari dedicato alla ricostruzione dei fatti di fine 1921: il Questore di Modena appurò informazioni in proposito a quelle che si sarebbero potute considerare le prove generali della Marcia su Roma, definita nei documenti d’archivio “operazione in grande stile su Roma”. Fu il Questore di Modena a comunicare il 25 novembre 1921 ai Questori di Firenze e Roma di essere venuto a conoscenza che “… il fascio di Novi ha messo a disposizione di quello di Roma 20 fascisti della squadra d’azione, mentre da Carpi è confermata la notizia, con l’aggiunta che pure 150 fascisti carpigiani sono sul piede di partenza per Roma. Gli uni e gli altri si riverserebbero sulla capitale per un’operazione in grande stile”. Quel progetto abortì ma alcuni mesi dopo, il 28 ottobre 1922, si realizzò la Marcia su Roma con cui si aprì l’era fascista.

S.G.