Mirandolexit, soffia la buriana sulla Bassa Modenese

I sindaci di Camposanto e San Prospero hanno deciso di rimettere le deleghe loro affidate all'interno della giunta dell'Unione dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord.

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“I sindaci di Camposanto e San Prospero hanno deciso di rimettere le  deleghe loro affidate all’interno della giunta dell’Unione – dichiara il Presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord Alberto Calciolari – e posso solo ringraziarli per ciò che hanno fatto e sin d’ora per quello che certamente continueranno a fare come membri della giunta dell’Unione. La Vicepresidente dell’Unione e sindaca di Camposanto Monja Zaniboni ha rimesso solo una parte delle deleghe, conservandone alcune.

Entrambi conserveranno il posto all’interno della giunta e in quel ruolo continueranno a concorrere al progetto della nuova Unione, dopo l’uscita di Mirandola. Innegabilmente l’Unione sta vivendo un momento storico importante – aggiunge Calciolari – conseguente alla scelta di rottura assunta dall’Amministrazione Comunale di Mirandola e la dialettica all’interno della giunta per definire il profilo della nuova Unione è comprensibilmente e

necessariamente ampia, ma come sempre arriverà a una sintesi. Nelle settimane scorse la giunta dell’Unione ha varato all’unanimità un Piano strategico di azioni per lo sviluppo economico della Bassa Modenese e, sempre all’unanimità, un documento sullo sviluppo dei servizi sanitari dell’intero territorio. Coesione e scelte importanti, quindi, altro che crisi. Grazie al concorso di tutti i sindaci, alla competenza e alla professionalità delle dirigenti, siamo oramai alla definizione di un protocollo con il Comune di Mirandola che scioglie i nodi finali della Mirandolexit dopo la decisione del

Consiglio di Stato e che ora ci consentirà di riorganizzare i servizi ai cittadini. Un protocollo nel quale le amministrazioni hanno contemperato in modo equilibrato interessi contrapposti. Nonostante vi sia chi spera il contrario, l’Unione a otto comuni prenderà il largo, per rappresentare gli interessi generali dei cittadini della Bassa Modenese”.

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