Le mamme dell’Agape imparano a cucire e realizzano delle borse per l’Emporio Cinquepani

La Casa della Divina Provvidenza e l’Emporio Cinquepani hanno unito le forze per dar vita a L’albero delle borse, un progetto tanto piccolo quanto prezioso. A raccoglierne i primi frutti sono stati Ana, Angela, Nicole, Deborah, Marian e Natalia, sei mamme accolte dall’Agape che grazie a questo progetto stanno imparando un mestiere, quello di sarte. Dalle loro mani nascono delle borse che verranno poi rivendute tra le pareti dell’Emporio Cinquepani.

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I promotori insieme alle volontarie del progetto di sartoria Gloria, Mariangela, Rosa e Irene

La Casa della Divina Provvidenza e l’Emporio Cinquepani hanno unito le forze per dar vita a L’albero delle borse, un progetto tanto piccolo quanto prezioso. A raccoglierne i primi frutti sono stati Ana, Angela, Nicole, Deborah, Marian e Natalia, sei mamme accolte dall’Agape che grazie a questo progetto stanno imparando un mestiere, quello di sarte. All’interno della casa fondata da Mamma Nina è nato un piccolo laboratorio di sartoria dotato di tre macchine da cucire industriali donate da un’impresa del territorio sulle quali queste donne, con l’aiuto prezioso delle volontarie Gloria, Mariangela, Rosa e Irene, giorno dopo giorno, affinano le loro doti nell’arte del cucito per realizzare delle borse che verranno poi rivendute tra le pareti dell’Emporio Cinquepani. 

“Il 3 dicembre – ricorda don Massimo Dotti, presidente della Pia Fondazione Casa della Divina Provvidenza – ricorre il 65esimo anniversario della morte di Mamma Nina. Una data importante che vogliamo onorare in vari modi. Da un lato celebrando il passato, ovvero aprendo le porte di un vero e proprio archivio dedicato a un secolo di attività di questa casa e, dall’altro, dimostrando concretamente come questo luogo sia vivo ancora oggi e come l’eredità di Mamma Nina si rinnovi di giorno in giorno. Le sue ragazze erano rinomate sarte e oggi quelle competenze vengono nuovamente trasferite per dare nuove opportunità alle mamme che stanno vivendo momenti di difficoltà”.

L’opera di Mamma Nina infatti, è proseguita con l’apertura delle case Agape, la prima ben 19 anni fa, spiega la responsabile Rossella Piana: “luoghi sicuri e accoglienti dove a essere centrale è il benessere dei bambini e, di conseguenza, delle loro madri. Il nostro compito però non è solo quello di supportarle nel loro ruolo genitoriale, bensì di offrire loro nuove opportunità e prospettive anche attraverso corsi formativi e di acquisizione di ulteriori competenze. Il progetto L’albero delle borse va proprio nella direzione dell’autodeterminazione di queste donne perché l’obiettivo finale dell’accoglienza è proprio quello di renderle maggiormente preparate a entrare nel mercato del lavoro divenendo autonome”. Tante aziende del territorio, sorride Giulia Pellacani, coordinatrice della Casa della Divina Provvidenza, “ci hanno sostenuto donandoci le stoffe, i materiali e gli strumenti necessari. Insomma la Provvidenza è corsa in nostro aiuto”. 

Ogni borsa, prosegue Vania Veronesi dell’Emporio “è dotata di una zip che unisce simbolicamente due realtà, ovvero l’Emporio e la Casa di Mamma Nina. Una catena forte e colorata. E i colori sono tanti e diversi perchè ciascuno di noi è differente ed è proprio questa diversità che ci rende tutti speciali”.

L’Emporio CinquePani, gestito dalla Fondazione Odoardo e Maria Focherini, hanno poi ricordato il presidente Stefano Battaglia e Vania, “è una realtà innovativa e inclusiva in cui tutti possono fare i propri acquisti, pagando con la formula che preferiscono. C’è chi estrae il bancomat o il denaro e c’è chi, dopo aver scelto i prodotti di cui necessita, utilizza una carta da noi prepagata poiché alle prese con difficoltà economiche. Dall’apertura del negozio, nel giugno 2021, sono già state emesse 600 schede solidali. Un modo per garantire pari dignità a chiunque. Tutti sono clienti, tutti entrano dalla stessa porta”. 

Ora le mamme di Agape hanno realizzato – e continueranno a farlo – delle borse che potrete trovare all’Emporio: davvero un bel dono da mettere sotto l’albero di Natale, magari insieme a qualche prodotto all’insegna dell’economia civile del punto vendita. 

Jessica Bianchi