Moda Makers, “un’edizione in salita”

“I numeri di questa edizione - ha commentato l’assessore Stefania Gasparini - possono spaventare ma tutto il settore manifatturiero italiano ed europeo è in crisi. E’ necessario capire come continuare a sostenere il distretto e a tarare delle azioni efficaci affinché possa evolversi. Internazionalizzazione e formazione sono i due elementi cardine su cui dobbiamo insistere: non possiamo permetterci di perdere pezzi del nostro saper fare. Pur nelle difficoltà il distretto tiene e non si arrende ed è questo lo spirito con cui affrontiamo Moda Makers quest’anno. Le reti si vedono nel momento del bisogno”.

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Mostrare la moda che verrà è questo l’obiettivo di Moda Makers, la cui 14^ edizione è ormai alle porte. Dall’8 al 10 novembre a ModenaFiere, 27 aziende, solo 5 quelle di Carpi come avevamo già annunciato la scorsa settimana, presenteranno a grossisti, distributori, centri di acquisto e dettaglianti le loro Collezioni Autunno/Inverno 2023/2024. 

Per i buyers questa fiera rappresenta la possibilità di toccare con mano le migliaia di creazioni fashion proposte da numerose aziende riunite in un unico luogo, ottimizzando tempo e risorse. “Le aziende partecipanti – ammette Marco Momoli, direttore di ModenaFiere – non sono tantissime ma non dimentichiamo che stiamo attraversando un periodo di estrema difficoltà. Certo avremmo voluto avere una maggiore adesione, anche se è positivo il fatto che parte delle aziende non appartenga al nostro territorio a dimostrazione di come l’evento sia sempre più conosciuto al di fuori dei nostri confini, un obiettivo che ci eravamo dati col trasferimento nel quartiere fieristico. Il settore, dopo aver subito i contraccolpi della pandemia, ora si trova a dover fronteggiare nuove problematiche legate alla guerra, come i rincari sulle materie prime e sull’energia, senza dimenticare le difficoltà legate ai trasporti. Un mix che rappresenta una tempesta perfetta, dalla quale uscire indenni, soprattutto per le piccole e medie imprese, è tutt’altro che scontato”.

E se Giuseppe Molinari, presidente della Camera commercio di Modena, ente titolare del marchio Moda Makers, continua a giudicare la fiera come “un’operazione positiva, capace di dare visibilità e occasioni di crescita strategica al distretto della moda di Carpi”, c’è chi ha l’onestà di ammettere che, probabilmente, a stretto giro, dovranno essere apportati dei correttivi. “I numeri di questa edizione – ha commentato l’assessore alle attività economiche Stefania Gasparini – possono spaventare ma tutto il settore manifatturiero italiano ed europeo è in crisi. E’ necessario capire come continuare a sostenere il distretto e a tarare delle azioni efficaci affinché possa evolversi. Internazionalizzazione e formazione sono i due elementi cardine su cui dobbiamo insistere: non possiamo permetterci di perdere pezzi del nostro saper fare. Pur nelle difficoltà il distretto tiene e non si arrende ed è questo lo spirito con cui affrontiamo Moda Makers quest’anno. Le reti si vedono nel momento del bisogno”.

Un’edizione che il neo presidente della Fondazione Cr Carpi, Mario Ascari, ha definito “in salita” ma è proprio nei momenti più duri, “che si devono suddividere i pesi per  superare la crisi”.

E se l’imprenditore Fabrizio Stermieri (Paola Davoli), tra i cinque carpigiani presenti alla manifestazione, ha ribadito la necessità di “salvaguardare quel patrimonio che è Moda Makers”, Tamara Gualandi (Donne da Sogno) ha rilanciato dicendo che il “messaggio di questa fiera è forte e chiaro: mai arrendersi”.

Nell’edizione di maggio avevano partecipato 37 aziende, oggi scese a 27. Il trend non promette bene ma, conclude Momoli, “il perdurare della crisi ha reso le spalle di tante piccole e medie realtà meno forti”. 

Jessica Bianchi