Dehor, slitta ancora il “remake” del regolamento comunale

Il Ministero dei beni culturali cambia la normativa che regola dehor e distese: “solo dopo aver ricevuto le necessarie specifiche circa le aree che saranno sottoposte a tutela, spiega l’assessore Stefania Gasparini, “sarà nostra cura rivedere il regolamento adeguandolo alle nuove regole”. Nel frattempo la deroga viene prorogata al 31 marzo 2023. A Modena invece il Regolamento è già stato rivisto.

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Per il “remake” del regolamento comunale sulle strutture temporanee di arredo esterno in centro e in periferia dovremo ancora attendere. L’ulteriore deroga è stata formalmente approvata dal Consiglio comunale (con 17 voti a favore e l’astensione di Lega e Fratelli d’Italia) nella seduta del 29 settembre. Il tema “caldo” imperversa ormai da anni e un’attenta regolamentazione è quantomai necessaria per garantire da un lato il diritto degli esercenti di lavorare soprattutto in tempi complessi come quelli attuali (vedi alle voci pandemia e caro bollette) e dall’altro quello di chi risiede in centro e non solo di riposare e fruire agevolmente dello spazio pubblico. 

L’ulteriore proroga, ha spiegato l’assessore Stefania Gasparini, si è resa necessaria dopo il cambiamento apportato alla normativa che regola tale materia, nel mese di luglio, da parte del Ministero dei beni culturali.

“A differenza di quanto accaduto a Modena, ad esempio, prima di luglio era in corso una costante interlocuzione con la Sovrintendenza tesa a trovare un accordo quadro di semplificazione, come su modello di quello della città di Bologna, e arrivare così a una soluzione sia per i dehor che per le distese dove non sono presenti elementi fissi. L’accordo aveva già ricevuto un primo ok ma ora dialogo si è momentaneamente interrotto poiché la Sovrintendenza è in attesa di una circolare da parte del Ministero che chiarisca come si sostanzierà la riperimetrazione delle aree soggetto a vincolo e chi dovrà occuparsi delle relative autorizzazioni. Avendolo appreso il 6 settembre saremmo stati fuori tempo massimo per mettere mano al regolamento entro la fine del mese”. 

In attesa di risposte certe, il Comune ha quindi messo la mani avanti e ha derogato il Regolamento comunale sui dehor fino al 31 marzo 2023 “per evitare che gli esercenti si trovassero di fronte a un burrone in concomitanza con la deroga inizialmente sancita dal Governo al 1° ottobre e successivamente posticipata al 31 dicembre. In questo modo chi operano in aree tutelate e gode di una deroga dovrà semplicemente provvedere a rinnovarla con una comunicazione”.

Solo dopo aver ricevuto le necessarie specifiche circa le aree che saranno sottoposte a tutela, conclude l’assessore Gasparini, “sarà nostra cura rivedere il regolamento adeguandolo alle nuove regole”. 

Il Consiglio comunale di Modena, invece, nella seduta di giovedì 29 settembre, ha approvato le modifiche al Regolamento Dehors, approvato nel 2016, presentate dall’assessore alle Politiche economiche Ludovica Carla Ferrari, così come è stato semplificato l’Abaco allegato contenente la descrizione delle attrezzature, degli arredi, dei materiali e dei colori ammessi nei diversi ambiti territoriali. Regolamento che ha incassato (perchè a Modena sì e a Carpi no?)l’autorizzazione della Sovrintendenza all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e delle province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Per l’adeguamento alle nuove disposizioni è previsto un periodo transitorio: in particolare, gli esercenti già in possesso di autorizzazione, per adeguare i propri dehors hanno tempo fino a tre anni in caso di strutture e arredi autorizzati sulla base del precedente Regolamento e fino a sei mesi nel caso di arredi autorizzati a titolo di ampliamento durante la fase di emergenza Covid (prorogate a livello nazionale fino a fine 2022). Le modifiche al Regolamento riguardano in particolare la disciplina dei procedimenti, il numero degli ambiti in cui suddividere il territorio comunale da assoggettare alla medesima disciplina e il tipo di strutture, arredi, materiali e colori consentiti nei diversi ambiti. Insomma Modena batte Carpi su tempi e modi: i nostri amministratori infatti l’hanno presa decisamente larga rispetto a quelli della Città della Ghirlandina. Nel frattempo il centro storico carpigiano lo si può scorgere tra un dehor e l’altro…

Jessica Bianchi 

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