Niente smartphone durante le lezioni al Liceo Malpighi di Bologna. Vietare il cellulare: giusto o sbagliato?

Niente smartphone durante le lezioni scolastiche per i 530 studenti del Liceo Paritario Malpighi di Bologna. E nemmeno i docenti potranno utilizzarlo mentre sono in classe. Una decisione che sta facendo discutere l’Italia intera e maturata alla fine dello scorso anno su input della rettrice Ugolini e del preside, Marco Ferrari. Vietare il cellulare: giusto o sbagliato?

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Niente smartphone durante le lezioni scolastiche per i 530 studenti del Liceo Paritario Malpighi di Bologna. E nemmeno i docenti potranno utilizzarlo mentre sono in classe. Una decisione che sta facendo discutere l’Italia intera e maturata alla fine dello scorso anno su input della rettrice Ugolini e del preside, Marco Ferrari.

“Questa idea è nata dopo anni di osservazione dei nostri allievi e dettata dal bisogno di noi docenti di averli lì con noi. Basta dover barattare la loro attenzione, gareggiando con uno strumento così pervasivo, drogante e asfissiante come lo smartphone”, spiega Ferrari al microfono di Clarissa Martinelli.

“Ci siamo resi conto – prosegue – che al netto della responsabilità individuale e del fatto che l’uso del cellulare sia vietato in classe in tutte le scuole, purtroppo lo smartphone è comunque lì e i ragazzi lo guardano, chattano, controllano i social”.

Lo scorso anno in una classe pilota del Malpighi il cellulare venne tolto per motivi disciplinari e “abbiamo immediatamente registrato delle notevoli ripercussioni in positivo: i ragazzi si parlavano e interagivano tra loro in modo differente. E così, a giugno, dopo lunghe discussioni in Collegio docenti, abbiamo confermato il progetto”.

Come funziona? Al mattino i ragazzi mettono il telefono in un cassetto della cattedra, poi chiuso a chiave, e lo riprendono all’uscita. “Ovviamente in caso di emergenza potrà essere utilizzato ma cercheremo di regalare ai nostri ragazzi sei ore di libertà e presenza fisica e di spirito”, sorride il preside.

D’altronde, si sa, anche gli adulti faticano a staccare gli occhi e le mani dal cellulare: “quando lo abbiamo sul tavolo o in borsa guardiamo continuamente se ci è arrivato un messaggio o una notifica. E’ una enorme fonte di distrazione e di dipendenza”.

La decisione presa al Malpighi ha un obiettivo preciso, conclude Marco Ferrari: “regalare momenti di vita detox ai ragazzi facilitandone la crescita, l’apprendimento e la socializzazione. Ovviamente lo scopo educativo che ci siamo dati è coraggioso ed esposto a eventuali critiche ma finora le famiglie si sono dimostrate entusiaste. E’ una sfida certo, vedremo come va”.

Vietare il cellulare: giusto o sbagliato?