Erostraniero protagonista all’università

Erostraniero, il progetto di volontariato per l’integrazione degli stranieri residenti a Carpi e nei comuni delle Terre d’Argine, è diventato l’ambito di scelta dello stage universitario di Athena Galantini, laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà orientali, iscritta alla magistrale in Scienze storiche e orientalistiche all’Università di Bologna, che ha svolto un tirocinio formativo presso la sede del progetto.

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Athena Galantini

Per circa tre mesi Athena Galantini, studentessa carpigiana iscritta al corso di laurea magistrale in Scienze storiche e orientalistiche all’Università di Bologna, ha realizzato uno stage universitario nell’ambito di Erostraniero, il progetto di volontariato per l’integrazione degli stranieri residenti a Carpi e nei comuni delle Terre d’Argine (realizzato col supporto della Fondazione Casa del volontariato e il sostegno della Fondazione CR Carpi), attraverso l’insegnamento della lingua e della cultura italiana e altre iniziative volte alla buona integrazione, con sede presso la cooperativa sociale Il Mantello in viale Peruzzi n°22.

Athena, cosa ti ha spinta a scegliere di realizzare uno stage universitario presso questa realtà?

“La voglia di mettermi alla prova sul campo in maniera attiva e concreta, e non soltanto tramite la teoria dei libri e delle lezioni universitarie e, al contempo, il desiderio di dare un contributo alla comunità. Ho scelto Erostraniero dopo che un’amica e collega di università che aveva partecipato a un incontro con alcuni membri del comitato, me ne ha parlato positivamente, e poi mi ha sempre affascinato la possibilità di interagire con altre culture”.

Di cosa ti sei occupata durante lo stage e cosa ti è piaciuto di più di questa esperienza?

“Durante lo stage ho ricoperto diverse mansioni: ho affiancato gli insegnanti di italiano durante i corsi e ho tenuto io stessa delle lezioni; ho svolto attività di baby-sitting per consentire alle donne con figli di seguire i corsi in piena libertà; ho fatto anche attività di segreteria; ho partecipato alle riunioni di comitato per capire come funziona l’organizzazione interna e mi sono recata nelle scuole insieme agli altri volontari per presentare Erostraniero agli alunni. Ciò che mi è piaciuto di più è il rapporto che si è creato con gli stranieri, vedere il loro impegno e la loro riconoscenza. Inoltre, trovo importante che non venga insegnata solo la nostra lingua ma anche la nostra cultura. Infine, è stato bellissimo confrontarmi con le donne straniere e vedere i sorrisi sui loro volti quando venivano a partecipare ai corsi”. 

Cosa vorresti fare dopo la laurea?

“Vorrei lavorare nell’ambito sinologico, nei rapporti con la Cina”. 

Chiara Sorrentino