Dopo Casa Claudia, Correggio non si ferma: la storia di un welfare spinto dal basso

Il progetto di vita indipendente rivolto a dieci maggiorenni con disabilità media e lieve nel territorio dell'Unione dei Comuni Pianura Reggiana si realizza in due appartamenti. “Ognuno merita un percorso personale” sottolinea il Presidente della Fondazione Dopo di Noi Correggio Sergio Calzari. Continua la grande disponibilità a donare: “è la consapevolezza di una città capace di dimostrare che le famiglie dei ragazzi non si devono occupare da sole dei progetti di vita del Dopo di Noi. Abbiamo candidato – afferma il Sindaco Malavasi - l’ampliamento di Casa Claudia nel Pnrr ed è stata accolta la progettazione del raddoppio della struttura con spazi complementari all’abitare”.

0
2276

“Quando la Fondazione Dopo di Noi fu costituita nel 2008 a Correggio, avevamo ben chiaro l’obiettivo ma il percorso per conseguirlo era tutto da costruire” afferma il Presidente Sergio Calzari. In questi anni, un passo alla volta per meritare la fiducia e il sostegno delle comunità, si è realizzata concretamente l’idea di un’esperienza in autonomia da proporre ai ragazzi. “Fin da subito, grazie alla coop Andria di Correggio, è stato messo a disposizione un appartamento per cinque persone nella zona sportiva: è così, timidamente, che abbiamo iniziato dando l’opportunità a chi lo desiderava di viverci nel fine settimana, alternando maschi e femmine, lontano dai genitori. Il bilancio fu positivo al punto che si decise di estendere la permanenza all’intera settimana dal lunedì al venerdì, formando anche gruppi misti. Le risposte sono state molto belle”.

Contestualmente, a livello nazionale, seppur lentamente prende il via nel 2010 l’iter del testo di legge Dopo di Noi entrato successivamente in vigore nel 2016 per tutelare i diritti dei disabili rimasti privi del sostegno familiare. In prima linea c’è Anffas, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, che fa parte della Fondazione Dopo di Noi Correggio insieme a Sostegno & Zucchero che si occupa di disabilità psichica, Traumi Cranici per le disabilità acquisite, i sei Comuni della zona di Correggio e i privati. “La battaglia per i diritti non è finita: solo con l’istituzione del Registro dei progetti, in cui riportare le storie personali, sapremo quali sono i desideri, le abitudini e le necessità di ogni singolo ragazzo dopo che i suoi genitori non ci saranno più”.

Con la consacrazione della legge Dopo di Noi nel 2016 vengono previsti finanziamenti a cui accedere tramite il Bando della Regione Emilia Romagna: la Fondazione di Correggio ottiene così il contributo di 130mila euro per dare gambe al progetto Casa Mia. “L’idea è quella di realizzare un’ulteriore abitazione, oltre all’appartamento già a disposizione, per permettere esperienze di autonomia lontano da mamma e papà” spiega Calzari. Sul terreno comunale inizia nel 2020 la costruzione affidata agli architetti Luciano Pantaleoni e Claudia Rangoni di Andria e le comunità si mobilitano per sostenerne la realizzazione. “Il buon cuore della gente e la fiducia nel progetto hanno consentito alla Fondazione di raccogliere complessivamente 250mila euro a dimostrazione della ricchezza delle nostre comunità” sottolinea Calzari.

Una specie di miracolo, funestato dalla morte della presidente di Anfass Claudia Guidetti, “che al mondo del volontariato ha dato sé stessa” e alla quale è stata intitolata Casa Mia, oggi Casa Claudia. L’inaugurazione è avvenuta il 14 maggio del 2022 e dopo un mese era già abitata. “All’interno vivono cinque persone, perché la dimensione deve rimanere quella familiare, e hanno la possibilità di fruire di ogni spazio nonché di disporre di una dotazione domotica in grado di governare l’interno e l’esterno della casa”.

“Il Comune di Correggio – aggiunge il Sindaco di Correggio Ilenia Malavasi – ha sempre sostenuto il percorso insieme alla Fondazione Dopo di Noi condividendo la necessità di un progetto di vita complessivo che contemplasse non solo la residenza ma anche opportunità di lavoro. Il terreno è stato il contributo del Comune ma stanno continuando ancora le donazioni di enti, associazioni e privati che scelgono di devolvere parte delle risorse ricavate con le loro iniziative. All’inaugurazione c’era tutta la città contaminata anche dall’energia di Claudia Guidetti che è stato un esempio di vita. Nella grande disponibilità a donare io leggo la consapevolezza di una città capace di dimostrare che le famiglie dei ragazzi non si devono occupare da sole dei progetti di vita del Dopo di Noi. Casa Claudia oggi è un luogo di vita dove la città si riconosce, entra, partecipa e condivide anche perché è inserita in un contesto ricco di servizi: ci sono l’ospedale, l’asilo, il palazzetto. Abbiamo candidato – conclude il Sindaco Malavasi – l’ampliamento di Casa Claudia nel Pnrr ed è stata accolta la progettazione del raddoppio della struttura con spazi complementari all’abitare”.

La disponibilità delle due soluzioni abitative a Correggio esaurisce la domanda di esperienze di questo tipo? “Ad oggi potremmo rispondere di sì – dice Calzari – ma l’Oms ha rilevato un aumento delle disabilità dal 5/6% al 13,5% e i problemi, che già oggi stiamo rilevando, riguardano soprattutto la sfera relazionale. Potenzialità fino a oggi inespresse esplodono in Casa Claudia che rappresenta un’importante opportunità per i ragazzi che vogliono sperimentare un percorso di autonomia. Dobbiamo convincerci però che ognuno merita un percorso personale: c’è chi magari desidera rimanere a casa propria, una soluzione che per altri, a causa delle difficoltà che hanno, potrebbe non andare bene”.

Grazie alla generosità di un privato, coloro che vivono in Casa Claudia da oggi possono anche contare su un pulmino per gli spostamenti insieme, per andare a fare la spesa o per andare tutti al cinema. “E un altro sogno si avvera” sorride Calzari.

Sara Gelli