Sono 20 gli operatori positivi al Covid nel Distretto di Carpi

Sale di livello l'allerta Covid nella sanità modenese. Il monito è uno e uno soltanto: non abbassare la guardia e rispettare in modo puntuale le misure di protezione. Regole che valgono per tutti, operatori sanitari compresi. Intanto al Ramazzini dove la Chirurgia aveva segnato una battuta d’arresto le scorse settimane a causa dello scoppio di un focolaio, le cose stanno lentamente tornando alla normalità, con l'esaurimento delle ultime positività registrate tra gli operatori.

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Sale di livello l’allerta Covid nella sanità modenese. Il monito è uno e uno soltanto: non abbassare la guardia e rispettare in modo puntuale le misure di protezione. Regole che valgono per tutti, operatori sanitari compresi: sono saliti a 115 quelli contagiati dal virus negli ospedali dell’Ausl di Modena, di cui 20 nel distretto di Carpi (4 medici, 9 infermieri, 2 Oss e altre figure).

Le strutture ospedaliere del nostro territorio al momento sono in una situazione di sostanziale equilibrio ma il rischio di dover riconvertire interi reparti ‘puliti’ ai positivi – già oggi sono state riaperte aree dedicate al Covid in tutti gli ospedali Ausl – è dietro l’angolo qualora le ospedalizzazioni, soprattutto quelle di area medica, continuassero ad aumentare (all’11 luglio i ricoveri totali nel modenese sono 180, erano 144 il 5 luglio, +25%). Uno scenario grave a cui non vorremmo assistere nuovamente poiché oltre a compromettere i livelli di assistenza, rappresenterebbe un serio problema anche per quanto riguarda l’abbattimento delle liste d’attese, dal momento che in questi ultimi mesi, prima del calo fisiologico collegato al piano ferie dei dipendenti, i nostri ospedali stavano recuperando, soprattutto sul fronte chirurgico. Al Ramazzini intanto, dove la Chirurgia aveva segnato una battuta d’arresto le scorse settimane a causa dello scoppio di un focolaio di Covid, le cose stanno lentamente tornando alla normalità, con l’esaurimento delle ultime positività registrate tra gli operatori. Non possiamo permetterci ulteriori stop, la parola d’ordine deve dunque essere prudenza anche – e soprattutto – tra le corsie dell’ospedale. 

Jessica Bianchi

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